Juventus, come stanno Vlahovic e Kean: chi recupera per l’Atalanta
Le ultime sulle condizioni della rosa bianconera ci arrivano da TuttoMercatoWeb. Focus su Vlahovic e Kean. Un recupero per la gara con l’Atalanta
La Juventus è reduce dalla discreta vittoria contro il Lecce. 3 punti che hanno fatto bene al morale della squadra, e che l’hanno riavvicinata alla testa della classifica. Si respira un’aria diversa adesso alla Continassa, con il gruppo di Allegri intenzionato a confermarsi nella difficile trasferta di Bergamo. Domenica pomeriggio alle 18.00 andrà infatti in scena Atalanta-Juventus. Una gara ostica ma che potrà dire tanto del coraggio e delle motivazioni dei bianconeri. Max Allegri e i suoi hanno cominciato già a preparare la gara. Sono stati giorni particolari alla Continassa, dove l’obiettivo principale è stato quello di smaltire le fatiche degli impegni ravvicinati. Come riporta TuttoMercatoWeb, dopo la gara interna con il Lecce, diversi giocatori hanno svolto un allenamento personalizzato. Ma tutto secondo programma per calibrare forze ed energie. Nella giornata di ieri, infatti, hanno lavorato a parte Danilo, Chiesa, Bremer e Fagioli. E’ previsto per oggi il rientro in gruppo. Le notizie più importanti arrivano invece su Dusan Vlahovic e Moise Kean.
Juventus, Kean e Vlahovic alle prese con infortuni
La fonte suddetta spiega che Dusan Vlahovic ha risentito di una lombalgia nell’ultimo periodo. Questo lo ha costretto a lavorare a parte nella giornata di mercoledì. Ma su di lui arrivano buone notizie. Ieri, giovedì, è tornato in gruppo, ed è dunque a disposizione per la trasferta di Bergamo. Differente la situazione di Moise Kean. L’attaccante azzurro è ancora alle prese con un problema alla tibia di cui soffre dall’estate. A volte torna a dargli fastidio, come nel match contro il Sassuolo dove ha giocato solo 15′ minuti. Anche ieri, Kean ha lavorato a parte, e sebbene le sue condizioni siano in miglioramento è assai difficile che riesca ad esserci contro l’Atalanta. La Juventus preferisce aspettare e non rischiare. Un peccato, se ci pensiamo, dato che questo poteva essere il momento in cui Moise avrebbe potuto avere più spazio nelle rotazioni dati gli impegni ravvicinati.