Juventus, Chiesa è in risalita, Kulusevski è un mistero
La Juventus ha vinto ancora una volta il derby in un periodo molto altalenante con prestazioni non proprio rassicuranti. Una buona notizia dell’ultimo mese, però, è il rendimento di Federico Chiesa. L’ex Fiorentina, infatti, dopo gli assist con Crotone e Spezia non aveva trovato continuità di prestazione. Nelle ultime settimane, invece, sembra essere tornato quello dei tempi d’oro di Firenze, nonostante un ruolo che lo tiene più lontano dalla porta. Al contrario, in questo mese c’è un altro giocatore che sembra in calo costante. Dejan Kulusevski aveva iniziato benissimo la sua avventura bianconera, ma attualmente sembra pagare la poca continuità e una disposizione tattica che non lo premia.
Se Federico Chiesa si è subito adattato a fare il quarto di centrocampo sia a destra che a sinistra, per Kulusevski il cambio di modulo ha significato l’inizio della decrescita. Lo svedese, infatti, si è espresso al meglio nelle prime partite quando Pirlo adottava un 352/3412 in cui lui giocava o come seconda punta o sulla trequarti. A Parma, infatti, oltre al suo ruolo di ala nel 433, gli era capitato spesso di fare la seconda punta. Le sue capacità sono quelle di giocare nello stretto e di andare in progressione negli spazi vicino alla porta. Con il 442 che diventa una sorta di 3412 in fase di attacco non si è più trovato. La figura di trequartista si crea e non è già presente dall’inizio, quindi non viene schierato da subito. Come quarto di centrocampo non si trova e il ruolo riduce enormemente le sue qualità offensive.
A differenza di Kulusevski, il cambio modulo ha premiato Federico Chiesa. A Firenze negli anni è stato schierato ovunque. Ha giocato da ala, da seconda punta, da trequartista e da quinto di centrocampo. Una duttilità che lo rende perfetto per il gioco di Pirlo. In fase difensiva riesce a ripiegare nel 442, in fase offensiva può fare sia l’esterno nel 3412, sia trovarsi in posizione di trequartista. Questo ha portato ad una crescita netta che si è vista con il Ferencvaros, con il Benevento in cui fece l’assist a Morata e sopratto contro la Dinamo Kiev con gol e assist. Oltre ai risultati personali, nelle ultime partite sembra il più continuo nella rosa, solo dopo Morata e forse Cuadrado, e non stupisce che abbia conquistato la titolarità.
Per Kulusevski potrebbe essere semplicemente un problema di adattamento che si risolverà giocando, ma il problema sembra essere anche il suo utilizzo ridotto. L’investimento è stato importante e le sue indubbie qualità dovrebbero essere sfruttate meglio da Pirlo per rendere la Juventus ancora più forte.