Una Juventus subito convinta di trovare il vantaggio
La Juventus torna dagli spogliatoi con una nuova linfa cercando di segnare già durante i primi minuti di gioco: come nella prima frazione è Moise Kean uno dei protagonisti. Il 18 bianconero, solo davanti a Scuffett, si accartoccia di fronte alle proprie ambizioni relegando una grande opportunità in un nulla di fatto. Dopo pochi secondi a provarci è invece Federico Chiesa quando, sfruttando un ribattuta in aria avversaria, tenta la conclusione da fuori andando di poco alto dalla porta avversaria.
E’ una Juventus che conferma l’atteggiamento della prima frazione di gioco: accetta la superiorità concessa dal Cagliari sulle fasce cercando di portare più uomini possibili a sostegno di quelle zone di interesse; tanto che Gatti è spesso occupato in posizione esterna quando Locatelli si abbassa tra Bremer e Rugani.
Tra il 53′ e il 54′ si ha la conferma delle intenzioni juventine quando un interessante dai-e-vai tra Kostic e Miretti per poco non porta a un facile tap in di Chiesa terminato poi sull’esterno. Sul calcio d’angolo successivo è Cambiaso a sfiorare la rete indirizzando di testa di poco a lato.
Il gol è comunque nell’aria dell’Allianz Stadium e non tarda ad arrivare: al 60′ una punizione colpita dal sinistro fatato di Kostic riesce a trovare la testa di Bremer nei pressi dell’area piccola cagliaritana.
Il colosso brasiliano inarca la schiena e colpisce con un colpo di frusta imparabile per Scuffet, Al 66′ Allegri decide di sostituire Kean con Vlahovic e Iling Jr per Miretti ridisegnando la formazione in un 4-4-2, novità tattiche: Gatti terzino destro e Iling sull’esterno sinistro.
Una scelta che viene premiata, se non altro, dal destino.
Al 70′ si materializza infatti il più classico dei gol dell’ex: ancora su un calcio piazzato(su angolo stavolta), ancora dal sinistro di Kostic, è Daniele Rugani a materializzarsi in mezzo all’area cagliaritana e colpire due volte dentro la porta avversaria.
La truppa Allegri non sembra però essere una squadra capace di concedersi una tranquilla serata pre sosta perchè, proprio nel momento in cui sembrava in totale gestione, si vede dimezzare lo svantaggio da un colpo di testa di Dossena, lasciato libero di colpire da Bremer e Gatti.
L’emozionalità eccessiva della Juventus si nota all’82’ quando è ancora Dossena a colpire di testa non trovando il vantaggio per pochissimi centimetri: stavolta è il palo a salvare Szczesny.
In finale di match si marcano a vista anche Ranieri e Allegri con il primo che toglie Jankto per provare a sfruttare i centimetri di Pavoletti mentre il secondo decide di sfruttare l’esordio stagionale di Nicolussi Caviglia togliendo Cambiaso ammonito e in debito di ossigeno. La Juventus riesce così a conquistare