Juventus, Bremer si presenta: “Grazie Toro, Chiellini mi ha detto…”

Juventus, Bremer si presenta: “Grazie Toro, Chiellini mi ha detto…”

(Photo by Ron Jenkins/Getty Images)

Il neo difensore della Juventus, Gleison Bremer, si è ufficialmente presentato alla nuova società, attraverso una conferenza stampa organizzata in giornata odierna. Ecco le sue dichiarazioni in merito al passaggio ai bianconeri, riportate da TMW.

Juventus, le dichiarazioni di Bremer in conferenza stampa

I ringraziamenti al Toro
“Voglio ringraziare tutta la società del Torino, ho passato quattro anni belli. Ringrazio tutti i miei compagni, sono stati anni belli che mi hanno reso quello che sono diventato”.

Che impressione ti hanno fatto la Juve e Allegri?
“Bello, la Juve è una società che vuole sempre vincere. Ho parlato un po’ col mister, anche lui è uno ambizioso, la sua mentalità è come la mia. Mi sono trovato bene da subito”.

Come procede il cambio nel modo di difendere?
“È un po’ diverso da tre a quattro ma quando un giocatore è forte deve adattarsi a tutto. Ho parlato un po’ anche con Chiellini di questo, non ci si deve far condizionare. Sto lavorando sempre, sto guardando i video. Bisogna adattarsi il prima possibile”.

Sei stato vicino ad altri club?
“Ho parlato solo col mio procuratore, abbiamo parlato con diverse società. La Juventus è stata la squadra che più mi ha convinto, ha vinto più di tutti negli ultimi anni, era giusto venire qui ed è andata bene così”.

La Juve può aiutarti ad arrivare alla Nazionale?
“Il mio passaggio alla Juve è stato per questo, la squadra è conosciuta a livello mondiale. Ci sono anche brasiliani, giocare qui non è facile ma su questo mi ha dato più sicurezza venire qui”.

Un bilancio su queste prime amichevoli? Credi possa tornare a vincere già quest’anno?
“L’ultima amichevole con l’Atletico Madrid non è stata bella. Abbiamo perso 4-0, siamo arrabbiati. Alla Juve anche se sono amichevoli vuoi vincere sempre. I tre punti contano da lunedì contro il Sassuolo e dobbiamo cominciare bene il campionato. Scudetto? Alla Juventus conta sempre vincere, l’anno scorso non c’ero ma quest’anno voglio cambiare tutto”.

Come hai preso il cambio di casacca nella stessa città? Qualcuno ti ha detto qualcosa?
“I tifosi del Torino l’hanno presa male. Ma ai tifosi del Toro chiedo se per i loro figli non spererebbero qualcosa di migliore. Dicevano di no se riguardava i loro digli? Io l’ho fatto per questo, non c’è niente di male, voglio vincere. Sappiamo come sono i tifosi. Questo è il mio lavoro, io non ho mai detto che non sarei andato alla Juve, è una squadra top ed era giusto venire qui per migliorarsi”.

Hai sentito Chiellini? Cosa ti ha detto?
“Anche due anni fa ho parlato con lui quando forse andavo via dal Toro ma non per la Juve. Lui per me è un idolo, è uno dei migliori difensori. L’ho sentito, mi ha detto di stare tranquillo. Gli ho chiesto se potevo prendere la maglia numero 3 e mi ha detto che non c’erano problemi”.

Ti senti tra i top in Europa?
“Sono tra i top in Italia ma devo ancora dimostrare tanto, le grandi squadre giocano sempre a quattro e anche per questo sono venuto alla Juventus. Sarà difficile ma ce la farò”.

La Juve ha grande tradizione di giocatori brasiliani…
“La Juventus ha giocatori brasiliani e mi aiuterà ad arrivare in nazionale. Ho parlato con Danilo, Alex Sandro, mi stanno aiutando molto ma non sarà facile arrivare alla nazionale perché ci sono giocatori forti. Io già l’anno scorso ho già alzato il mio livello ma non sono stato convocato”.

Cambiano gli obiettivi: come si vive un cambio di responsabilità così?
“Io volevo cambiare squadra già da due anni per alzare il livello. Io sono la persona più critica, quando faccio male torno a casa guardo video per vedere dove posso migliorare. La Juve è questo, devi vincere sempre”.

Il rapporto con Bonucci come sta andando?
“Lui è un capitano, è qui da tanto tempo. Ci stiamo allenando, stiamo parlando per migliorare sempre e farci trovare pronti quando inizia il campionato”.

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto fare il salto di qualità?
“Ho avuto allenatori bravi. Mazzarri il primo, poi Juric con cui ho fatto il salto di qualità. A livello mentale, stare sul pezzo ogni partita, anche fisicamente e tecnicamente. Ma la cosa più importante è stata la testa”.

Manca ancora un po’ ma giocherai per la prima volta in Champions…
“Sì è il sogno di ogni giocatore giocare la Champions. Essere alla Juventus non ti fa solo partecipare ma anche cercare di arrivare in alto, abbiamo aspettative molto alte”.