Juventus, Asamoah: “Conte servirebbe ai bianconeri, vi dico cosa manca”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Kwadwo Asamoah, ex terzino della Juventus, ha parlato del momento dei bianconeri e del possibile ritorno di Conte. Di seguito le sue dichiarazioni.
Juventus, le parole di Asamoah
RITORNO DI CONTE – “No, non mi stupirebbe perché negli anni ho imparato che nel calcio può succedere di tutto. E poi Conte è un allenatore di livello mondiale e alla Juventus ha già fatto un gran lavoro in passato. Un lavoro che poi ha continuato con ottimi risultati Allegri, un altro grande tecnico”.
Asamoah sottolinea l’importanza dei veterani
ALLEGRI BIS – “Non ho visto tutte le partite della Juventus, ma in quelle che ho seguito la sensazione è che la fame, la determinazione e la spirito Juve che io appresi da Conte non sempre siano massimali. Manca continuità, che è una delle qualità fondamentali per indossare la maglia bianconera. Quando giochi nella Juventus, non esistono le partite “normali”: sono tutte decisive e lo sono in modo particolare quelle da vincere ad ogni costo contro le squadre di media bassa classifica. È una questione di mentalità. Ai miei tempi Conte e i vari Buffon, Chiellini, Barzagli, Marchisio e Bonucci furono decisivi per trasmettere a me, ai giovani e ai nuovi certi valori. Adesso è rimasto Bonucci. Leonardo fa il suo, ma ora è un po’ solo… Mi spiace, ed è un peccato, non vedere più la Juventus del passato a cui eravamo tutti abituati”.
IL PRIMO CICLO CONTE – “Il primo ricordo è il finale della stagione 2013-14. Avevamo vinto lo scudetto con qualche giornata d’anticipo, ma Conte non ne voleva sapere di rilassarsi. Ci voleva ancora sul pezzo al cento per cento perché voleva a tutti i costi tagliare il traguardo dei 102 punti. Alla fine ci siamo riusciti ed eravamo tutti molto soddisfatti. Conte è così, è un grande allenatore e un motivatore eccezionale: tanto in allenamento quanto in partita non ti fa mai rilassare. Vuole sempre andare al cento per cento ed è lui il primo a dare l’esempio. E poi cura molto i dettagli: con lui puoi sbagliare un passaggio, ma non una posizione».