Juventus, analisi di una crisi che parte dal 2019
È davvero difficile capire esattamente da dove cominciare la ricostruzione della Juventus. Tante sono le cose da rimettere a posto. Bisogna però cominciare a farsi una domanda: come si è arrivati a questo punto? Qual è stato l’errore principale che ha fatto crollare la Juventus? Difficile rispondere con certezza, si possono solo fare delle supposizioni.
Si potrebbe dire che l’errore principale sia stato commesso nel maggio 2019 quando è stato esonerato Massimiliano Allegri. L’uomo dei 5 scudetti consecutivi, quello che è entrato “nella storia da solo”, come recitava la maglietta celebrativa donatagli da Andrea Agnelli, forse non doveva essere mandato via o forse è stato mal sostituito.
CAOS SOCIETARIO
Il fallimento, sicuramente, è anche dovuto al caos societario che c’è in questo momento alla Continassa. Nessuno è sicuro di rimanere, compreso il Presidente Andrea Agnelli, si ha la sensazione di navigare a vista. Questo stato di incertezza è percepito anche dalla squadra che in questo momento è lo specchio della società. Una squadra spaesata che non sa quello che deve fare in campo perchè le manca una guida, una bussola, sia sul terreno di gioco che sul ponte di comando della Continassa.
Andrea Pirlo è solo una piccola parte di un problema più grande, lui ha solamente delle colpe generiche di un allenatore esordiente, nulla di più. La vera domanda oltre a questa: “perchè è stato mandato via Allegri nel 2019?” è: “Perchè la Juventus ha voluto rinnegare la sua identità per il bel gioco?”. Domande senza risposta.
Inutile prendersela solo con i giocatori, anche loro ovviamente hanno colpe, ma nel complesso, la rosa che la Juventus ha non è sicuramente da 5° posto, quindi non è un problema solo di giocatori e se si comincia a pensare: “chi comprare al posto di quello o questo” non si risolve un granché. Certo, anche la rosa può essere migliorata, ma quello che manca e che dovrebbe essere cambiato in fretta per evitare ulteriori danni è sicuramente la guida tecnica, metterne una più esperta e navigata, poi un “restyling” anche di qualche dirigente andrebbe fatto, perchè anche nella stanza dei bottoni qualche top manager è a fine ciclo.
Queste sono solo delle idee, delle supposizioni di persone che guardano la situazione dal di fuori, non è la soluzione certa. Se però non si fa qualcosa in fretta, giornate come quella di ieri sera contro il Milan, uno 0-3 senza discussione, potrebbero essere ancora più frequenti.