Juventus, Lukaku e non solo. L’attaccante vuole la Vecchia Signora, ma i bianconeri devono tenerlo in stand-by: tutta colpa dei conti.
Lo “Scudetto” della Juventus si chiama sostenibilità. Allegri pensa alla prossima stagione, ma prima ancora del campionato c’è un’altra sfida da vincere: quella che porta alla sostenibilità del club. La Vecchia Signora non se la passa male, ma neanche troppo bene. Il contraccolpo dell’esclusione dalla Conference si è sentito soprattutto dal punto di vista dei conti: devono tornare per forza, anche se non è facile. In particolare dopo che Jeep aveva avvisato Ferrero e Scanavino: niente coppe europee, niente soldi.
Le trattative, infatti, sono cambiate: ora c’è un ammanco di 80 milioni che devono – in qualche maniera – rientrare nelle casse dei bianconeri. Serve un tesoretto, per stare tranquilli, di almeno 100-120 milioni. Parte dei quali, poi, potrebbero essere spesi per Lukaku: Allegri lo vuole con tutto sé stesso, ma sa benissimo che non è il momento delle pretese. Non lo è da anni. Qualche nome è arrivato, ma pensare che i bianconeri possano fare un mercato con il taccuino alla mano è pura utopia.
Bisogna ripartire – malgrado tutto – dalle cessioni: Vlahovic è il pezzo pregiato, si sta allenando a parte per dimostrare di essere ancora appetibile. La società bianconera chiede 75 milioni: troppo per chiunque, ma trattare non è impossibile. Specialmente se arrivano sirene dalla Bundesliga o dalla Premier. La cifra resta alta, ma intavolare una trattativa non è fuori discussione. Anzi. Quei soldi potrebbero servire, in parte, per arrivare a Big Rom.
Serve tempo che la Juve non ha, dato che siamo al 30 luglio e ci sono altre priorità: la prima è piazzare Zakaria al West Ham, come si legge sul Corriere dello Sport, tra le parti c’è un dialogo in corso e la trattativa va avanti. Si valutano 15-20 milioni, anche se l’obiettivo dell’ex DS del Napoli è arrivare a 18-20. Alzare il minimo per avere il massimo: la strategia è chiara. Subito dopo c’è Mckennie, cercato in Premier, così come Chiesa, Bremer e Kean.
Piazzare due colpi di questo tipo, più eventualmente Iling-Junior, significa tornare ad avere a disposizione almeno altri 50 milioni. Visto che solo quest’ultimo viene valutato 25 milioni. Riuscendo a sistemare anche Vlahovic, si arriverebbe a 125 milioni. Obiettivo dichiarato della Vecchia Signora. La Juventus ha il target, ora si deve adoperare per raggiungerlo. Poi Giuntoli penserà alle operazioni in entrata, ma – prima di volare a Londra e tentare il blitz per l’ex United – deve mettere a posto i conti.
Gli sponsor non bussano più alla Continassa, ma le scadenze sono rimaste le stesse. La “rivoluzione bianconera” non passa dalle entrate, ma dalle uscite e soprattutto dal modo in cui vengono ammortizzate. L’addio alla Conference League ha cambiato tutto. Anche se la parola d’ordine della Juventus resta vincere, alla Continassa è arrivato il momento di chiedersi come. La risposta di Giuntoli, e non solo, in tal senso è una sola: senza rischi.