Juventus, altro che Allegri: “Meglio antipatici”. La metamorfosi dei bianconeri
Juventus, vecchia signora ma non ancora vintage: ci vuole ben altro per far passare di moda i bianconeri e soprattutto fargli passare la voglia di vincere. Anche se da qualche tempo non è più così scontato come prima. Dopo un anno senza trofei – condizione a cui Allegri era tutt’altro che abituato – la Juventus è chiamata al riscatto: una rinascita, al termine di un periodo di transizione, che non passa solo dal mercato. Se l’anno scorso c’era la giustificazione del “caos Ronaldo” e una mancata programmazione degli acquisti – rientrata poi a gennaio con l’ingresso di Vlahovic e Zakaria – quest’anno non ci sono scuse.
I bianconeri devono esserci: al netto delle criticità, Pogba e Di Maria docet. Gli uomini simbolo della campagna acquisti sono fuori causa, perchè la programmazione – il più delle volte – non contempla la sfortuna. Anche se la fortuna, restando in tema di massime, aiuta gli audaci e di questi tempi la Juve l’audacia sembra averla lasciata altrove. Contro il PSG altra dimostrazione di volontà che non è bastata a ribaltare il risultato: sconfitta che si va a sommare alle recenti prestazioni altalenanti. I bianconeri giocano bene, anzi: discretamente, ma concludono meno. Per non dire che portano a casa poco o nulla: il compito di Allegri sarà quello di trasformare – nuovamente – quel nulla in tutto.
Juventus, Allegri parla chiaro: “Basta simpatia”
C’è riuscito già una volta, dal 2014 al 2019, vincendo tutto il possibile e accarezzando anche il sogno Champions trasformatosi, poi, in un tabù. Quando arrivò a Torino per la prima volta, c’era lo stesso scetticismo: “Avevano paura di giocare persino contro il Malmoe”, disse una volta il tecnico parlando dei suoi giocatori dell’epoca. Con Allegri parlare di epoche, rispetto al passato recente, non è sbagliato: poiché all’interno di una stagione ci sono più sviluppi di uno stesso cammino. Questa è la fase della consapevolezza, successivamente, forse, ci sarà quella della rendita. Appena vincere diverrà quasi automatico come lo era un tempo non troppo lontano.
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Distanze che plasmano, obiettivi che mutano: ora serve essere “Meno simpatici e bellini – testuali parole – e più antipatici e vincenti”. Allegri, quindi, non vuole soltanto il compitino: intende tornare a vedere i 9 in pagella. Magari proprio da chi, finora, si è impegnato meno: “I ragazzi lo sanno”, significa che ogni riferimento a persone o fatti non è puramente casuale. Allegri non sorride più. Resta a denti stretti, come questa Juve al bivio: costretta a risalire perchè da vecchia signora a desueta è un attimo. L’importante è evitare di crederci e arrivare laddove conta davvero: su in cima. D’altronde solo chi cade può risorgere. I bianconeri il primo passo l’hanno fatto.