Serie A

Juventus, Agnelli: “Il nostro fatturato è sano. Il dogma è vincere”

Conferenza stampa all’Allianz Stadium a seguito dell’Assemblea ordinaria degli azionisti svolta in mattinata. Intervengono Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene.

Prende la parola il presidente Andrea Agnelli.

È un piacere essere qua in presenza, è abbastanza stile della casa cercare il più possibile di incontrarci di persona. Abbiamo appena terminato anche il CDA e abbiamo attribuito le cariche e i poteri, oltre alla riconferma mia e di Pavel nei ruoli, è stato nominato a Maurizio Arrivabene come amministratore delegato della società. Maurizio in questa fase tiene anche le deleghe di Managing Director Football Area. Ho cercato di spiegare il contesto entro il quale l’industria si è mossa. La riflessione con lo scorso aumento di capitale era quella del cambio di paradigma con nuovo percorso di crescita e credibilità. Bisogna fondarsi su cinque dimensioni come raccontato prima in assemblea“.

Si può spiegare in modo più pratico la competitività sportiva?
Agnelli: “Siamo la Juventus, per noi vuol dire vincere. Ambire a vincere ogni competizione a cui partecipiamo, il nostro dogma non cambia. Il nostro livello di fatturato è sano, sta nella capacità di saper impiegare le risorse disponibili sulla squadra. È un livello di fatturato che può farci competere anche a livello internazionale, poi si tratta di capacità di sapersi muovere ma il dogma è sempre vincere”.

Nedved: “Abbiamo avuto successi con giocatori in età avanzata. Due anni fa abbiamo cercato di ringiovanire cercando di mantenere il risultato sportivo pur non essendo facile. Ma sapendo che l’unica cosa che conta è la vittoria, ne siamo consapevoli e sappiamo cosa vogliamo fare. Lo sa il mister, lo staff e anche i giocatori. Abbiamo difficoltà perché abbiamo avuto periodo bello, l’ultima partita non è andata come ci aspettavamo ma c’è già un’altra partita. Bisogna ripartire subito e fare risultato”.

Questo è il periodo più difficile della sua presidenza?
Agnelli: “Non è il più difficile ma è difficile. Il più difficile è stato quello del gennaio 2010 dove c’era da ricostruire una cultura aziendale che ora c’è. Da questo punto di vista c’è stata crescita importante. Qui il grosso della difficoltà sta in una presa di consapevolezza dell’industria attuale. Il COVID a noi ha colpito nel momento peggiore in cui poteva colpirci. Questo è un momento entusiasmante ed emozionante nelle complessità che questo momento ci dà”.

Credete ancora nello scudetto?
Nedved: “Mi aggrego all’allenatore: in questo momento è difficile parlare di obiettivi. Dobbiamo cercare di recuperare posizioni, diventa difficile parlare di obiettivi, dobbiamo pensare che si può recuperare”.

Possibili operazioni stile De Ligt? Non stile Ronaldo, ma un po’ come si vocifera il nome di Vlahovic.
Arrivabene: “L’operazione Ronaldo ha portato grand benefici a livello di immagine non solo per la Juventus ma anche per il calcio italiano. È ovvio che con la partenza di Ronaldo si aprono altri scenari. Parte un grandissimo campione quali sono gli effetti? In sua assenza c’è chi dovrebbe segnare comunque, vedi Benzema al Real Madrid. La vera mancanza è la responsabilità. Dobbiamo aiutare la squadra a farsi propria questa responsabilità. Sul mercato ci sono state critiche, ci si è dimenticati in fretta delle difficoltà economiche. Sono state fatte scelte oculate che verranno fatte anche in futuro. Le prestazioni sportive sono fondamentali, cosi come le riduzioni dei costi. Senza dimenticarci che il sistema funziona nel momento in cui vinci”.

Sul Fair Play Finanziario?
Agnelli: “2022/2023? Non ci sono problemi. Sul 2023/2024 dovremmo valutare bene e capire quali saranno le nuove impostazioni del FPF, a livello Uefa ora è allo studio. Ci saranno nuovi parametri. Valuteremo poi il 2023/2024, non abbiamo problemi“.

L’indagine sulle plusvalenze?
Agnelli: “Noi siamo assolutamente rispettosi sull’indagine e stiamo collaborando. Tra l’altro ogni operazione è comunicato e trova riscontro nei nostri bilanci. Abbiamo massima serenità”.

Proseguirà un numero così alto di operazioni di mercato?
Agnelli: “Noi abbiamo in rosa circa 75 giocatori professionisti. Pensare che ogni anno 25 entrino in prima squadra la vedo difficile. Il numero di operazioni sarà oggettivamente importante ma perché abbiamo due squadre professioniste. Una parte del trading calciatori sia caratteristico delle società, siamo anche inuma contesto in cui in due anni si è dimezzato il valore delle operazioni e di questo andrà tenuto conto. In questa area si dovrà andare ad avere una non eccessiva inflazione. Chi chiede cifre enormi e si vede soddisfatte le richieste chiaramente complica questo discorso”.

Sul progetto mini stadio per Women e U23?
Arrivabene: “Fa parte dei desideri e priorità future. Credo che il progetto interessante sia quello di proporre uno stadio con dei parametri in linea col rispetto dell’ambiente e l’utilizzo anche al di là degli eventi sportivi”.

Rosa attuale sufficiente per raggiungere gli obiettivi o dovrete intervenire sule mercato?
Nedved: “Sì lo crediamo. Vogliamo dai giocatori il massimo, interventi a gennaio valuteremo se ci saranno possibilità ma la nostra rosa ha un valore assoluto per attaccare le prime posizioni”.

Il rinnovo di Dybala?
Nedved: “Diciamo che siamo a buonissimo punto con Dybala. Siamo molto contenti che sia rientrato anche in buonissima forma a giocare. Aspettiamo un attimo e cerchiamo di concludere ma come dicevo prima siamo a buonissimo punto”.

Entro quando vi aspettate novità sulla Superlega e quali sono le prossime mosse?
Agnelli: “Di solito ci vogliono 15-18 mesi per la Giustizia Europea. Sarà verosimilmente uno dei più lunghi, il passaggio era anche poter riprendere una forma di dialogo che porti all’individuazione da parte dell’industry sulla creazione di un sistema sostenibile. Poi guardiamo alle competizioni domestiche, minori. Sono tante le soluzioni. Ribadisco: diventa complicato quando ci sono soggetti così disomogenei trovare una soluzione, la sostenibilità di uno non è sostenibilità di un altro. Per questo dico la Nations League come esempio importante“.

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Published by
Eduardo Magarelli