Juventus, accolto il ricorso al TAR: avrà la nota FIGC-Covisoc
La Juventus ha ottenuto un primo successo al TAR sulla vicenda plusvalenze che ha portato ai 15 punti di penalizzazione. Il club, infatti, aveva avanzato ricorso circa una “nota interpretativa” tra la Procura Federale e la Covisoc risalente al 14 aprile 2021. Si tratta di un documento non di poco valore dal punto di vista difensivo per la società bianconera. Se, infatti, il Collegio di Garanzia dovesse ritenerlo fonte di notitia criminis, l’intero procedimento contro la Juventus e i suoi dirigenti cadrebbe per una mera questione di termini.
La decisione del TAR, la posizione della Juventus e Chinè
Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè si è sempre rifiutato di mostrare questa nota considerandola non facente parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare. Tuttavia, la difesa della Juventus ritiene che possa smontare l’intera costruzione di questo processo. La Procura Federale, infatti, aprì il procedimento disciplinare il 26 ottobre 2021, pochi giorni dopo l’informazione ricevuta dalla Covisoc sulle attività di controllo riguardanti operazioni di compravendita. Il termine per l’apertura dell’indagine era di 30 giorni e attorno a questo nasce l’interesse verso il carteggio tra Procura e Covisoc. Se, infatti, questo documento il cui contenuto riguarda segnalazioni di “fattispecie per le quali non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo” dovesse essere considerato il punto di partenza dell’indagine, i termini sarebbero scaduti a maggio 2021.
Il TAR ha accolto il ricorso della Juventus con i seguenti motivi: “È evidente l’interesse all’accesso difensivo nel caso in esame, in particolare nella pendenza della impugnazione della sentenza di revocazione, emessa dalla Corte Federale di Appello, proprio perché l’atto in esame dev’essere conosciuto prima che si concluda il processo sportivo, posto che ogni successiva iniziativa proposta presso la giurisdizione amministrativa statale incorrerebbe nei noti limiti degli strumenti di tutela, che in materia disciplinare sono di tipo risarcitorio e non reale, secondo l’impostazione accolta dalla Corte costituzionale.” Ora è tutto nelle mani del Collegio di Garanzia.