Juve, Rabiot provato ovunque ma mai performante
Adrien Rabiot è da mesi uno dei giocatori sotto la lente d’ingrandimento di stampa e tifosi. Per tutti o quasi sono i 7 milioni all’anno per il francese, arrivato a parametro zero nell’estate 2019. Acquisto a posteriori risultato uno dei possibili motivi dell’allontanamento di Paratici, che quell’estate firmò alle stesse cifre anche Ramsey. Due giocatori il cui rendimento non ha mai giustificato l’elevato ingaggio e la fiducia della società. Ma se per Ramsey c’è la minima giustificazione di non aver potuto trovare la condizione per una serie infinita di infortuni dalla pandemia in poi, Rabiot all’inizio della sua terza stagione in bianconero non sembra aver più scuse.
PROVATO OVUNQUE MA MAI PERFORMANTE
L’aspetto più preoccupante dell’avventura di Rabiot alla Juventus è sicuramente la gestione dei 3 allenatori che si sono avvicendati in panchina. Tutti hanno puntato su di lui, vedendo delle enormi potenzialità per nulla sfruttate, cercando una posizione in campo che lo potesse valorizzare. Le aspettative però non sono mai state rispettate. Mezz’ala, esterno o mediano Rabiot ha mostrato gli stessi difetti, alternando una prestazione discreta ad una serie di partite consecutive insufficienti. Nella Juventus di Sarri doveva sostituire l’implacabile Matuidi nel ruolo di mezz’ala sinistra, senza però mai dare la stessa solidità del suo connazionale e soprattutto gli inserimenti che spesso portavano gol o assist. Ciò che rendeva Matuidi un giocatore insostituibile nella Juventus era il suo non fermarsi mai, coprendo zone di campo mastodontiche con letture di gioco preventive sia in attacco che in difesa. Rabiot questo non l’ha mai fatto, in particolare l’anno scorso. Partendo dal presupposto che non è un mediano e nel 442 di Pirlo era un pesce fuor d’acqua, ha lasciato spesso sgomenti per l’incapacità di gestire e muovere il pallone con efficacia nonostante un’indiscussa tecnica. Introvabile un cambio di gioco o un lancio di 20/30 metri in profondità nella sciagurata scorsa stagione. Ma forse ancor più grave la totale negligenza nella fase difensiva. Osservando Adrien durante le partite si noterà come spesso sia disattento, non leggendo in anticipo situazione alquanto semplici in cui basterebbe un po’ di pressione e cattiveria in più.
LA MANCANZA DI CATTIVERIA
Ecco, forse il tasto più dolente è proprio la cattiveria. Allegri in quest’inizio di stagione l’ha più volte sottolineato, come nel postpartita di Spezia–Juventus: “Rabiot dovrebbe fare 10 gol a stagione, non 5 o 6. Quando arriva lì deve spaccare la porta, deve essere più deciso nel passaggio gol e nel tiro in porta e di inserimenti come quello che ha generato il gol stasera, ne dovrebbe fare 30 a partita”. La prestazione contro lo Spezia rientra nella lunga serie di 5 in pagella. Sì, ha servito l’assist a Kean per il momentaneo 0-1, ma ha totalmente regalato la fascia sinistra agli avversari. La Juventus per l’intero primo tempo non ha mai giocato da quella parte, poiché il francese era incapace nel creare spazi e gioco. Allegri sta scommettendo sulla sua corsa nel schierarlo lì, ma il francese sembra esser assolutamente riluttante a puntare il difensore di una difesa schierata. Al massimo accenna qualche scatto in profondità in contropiede, ma come spiegato prima da Allegri troppe poche volte rispetto le reali possibilità. Miglior rappresentazione della mancanza di agonismo e cattiveria di Rabiot è l’incredibile azione di Chiesa sul gol del 2-2. Il francese era molto più vicino del suo compagno di squadra alla palla, ma se Federico ha corso da una parte all’altra del campo per riconquistarla tenacemente, Rabiot era lì affianco a passeggiare serenamente.
Una scena che non pochi tifosi bianconeri hanno notato, scatenando sui social una marea di critiche al francese, non nuovo ad atteggiamenti del genere. In questo momento della stagione Rabiot sembra gioco-forza un titolare inamovibile della Juventus, ma nel futuro, quando Allegri avrà tutti a disposizione, nell’11 ideale non sembra esserci spazio per questo Adrien. Da due anni più un peso che una risorsa per la Juventus. Un vero peccato per un giocatore che in qualche rara occasione ha mostrato di avere un talento fenomenale. Il gol a San Siro contro il Milan rimarrà nelle nostre menti per tanto tempo.