Juve, parole Buffon: “Rifarei la B altre 100 volte in bianconero”
Parole Buffon – L’ex portiere della Juve, Gianluigi Buffon, ha rilasciato in un’intervista dichiarazioni al miele nei confronti del club bianconero: dal suo arrivo a Torino all’esperienza in Serie B.
In un’intervista rilasciata ai microfoni del canale YouTube BSMT, l’ex portiere della Juventus e della Nazionale italiana, Gianluigi Buffon, torna a parlare della sua lunga e incredibile esperienza in bianconero. L’attuale Capo Delegazione degli Azzurri ha dispensato parole al miele sulla Vecchia Signora, dove ancora oggi è un’icona vivente. L’ex numero 1 dei bianconeri ha affrontato diversi temi, dal suo arrivo nel 2001 a Torino all’esperienza in Serie B, passando per Antonio Conte. Di seguito, le sue dichiarazioni: “Il mio arrivo alla Juve? Era come andare su Marte, un mondo completamente diverso, un’esposizione diversa perché poi i tifosi della Juve sono in tutto il Mondo e in tutta Italia. Poi era troppo forte l’ambizione, la voglia di mettere in mostra nei palcoscenici internazionali il mio valore, però i primi mesi non furono facili“.
Juve, parole Buffon: “L’anno di Conte? Lo Scudetto della tenacia”
L’ex Juve, Gianluigi Buffon continua sulla Serie B: “Alla fine viene fuori chi sei. Io sono sempre stato uno che nel momento di difficoltà soprattutto degli altri puoi contare su di me. Credo anche che fosse un’opportunità di dimostrare a determinati tifosi e ad un ambiente calcistico che si può giocare a calcio per altri valori, lo rifarei cento volte. Anche se mi può essere costata a livello di carriera, sono stato estromesso dal panorama calcistico europeo migliore per anni, non è stato facile, però credo che le scelte grandi ed importanti le debbano fare le persone che hanno la forza di farle. Mi auguro siano di ispirazione per altri. Faccio sempre quello che sento. È stato semplice, dopo il Mondiale sono andato in sede alla Juventus, respiravi aria di dismissione. Era successo un cataclisma. Parlando con Alessio Secco che era il direttore, mi ha chiesto cosa volessi fare, io l’ho guardato e gli ho detto che se a loro fosse interessato io sarei rimasto. Si è aperto subito un altro futuro e prospettiva, non si aspettavano da me in quella situazione una risposta simile, siamo ripartiti. Io penso che quello abbia dato energia“.
Su Antonio Conte: “L’anno di Conte, una cavalcata, una magia, lo scudetto della caparbietà e della tenacia. Conte? Come un elettroshock, è arrivato e con il suo piglio da leader, da uomo carismatico, ci ha scosso e ci ha insegnato un discorso di gioco: è stato bravissimo nel convincerci con le sue proposte di gioco. E non è che avesse esperienza, poteva essere un punto interrogativo. Noi arrivavamo dopo i settimi posti, ma io ho detto subito che saremmo arrivati tra i primi due. Il Milan era talmente più forte di noi, ma certe cose le riconosci subito“.