Juve-Napoli, giustizia (più o meno) è fatta
Juve-Napoli va giocata. Non rigiocata, ma giocata. A ribaltare i due precedenti verdetti, del Tribunale Federale e della Corte Sportiva d’Appello (che assegnavano la vittoria a tavolino alla Juve, 3-0) ci ha pensato il Collegio di garanzia. Ossia l’ultimo grado della giustizia sportiva. Una decisione che, secondo qualcuno, era nell’aria, come dimostrerebba la decisione della Federcalcio di non costituirsi nel procedimento per difendere le precedenti sentenze. In realtà, la Figc non si costituisce praticamente mai: rappresenta tutte le società, diventa difficile esporsi in casi del genere.
Come ogni sentenza, specie in Italia, è ovviamente destinata a lasciare strascichi. Non tanto dal punto di vista sportivo, perché tutti, anche i tifosi della Juventus, preferiscono vincere sul campo. O comunque giocarsela. Le classifiche scritte a tavolino non piacciono a nessuno. E allora, più che parlare di classifica riscritta dovremmo parlare di classifica ristabilita. Normalizzata. Di cui beneficiano indirettamente Milan e Inter, con la Juventus che, adesso, è più vicina al quarto posto che al primo.
Le perplessità riguardano invece la gestione di una situazione per nulla eccezionale. Allora, come oggi, esisteva un protocollo, che il Napoli non ha seguito. Il dibattito che ne è seguito, più che paradossale, è pleonastico. Ovvio che la salute venga prima di tutto, è una verità tanto ineluttabile quanto banale. Ma dopo mesi di convivenza con la pandemia, che ha permesso al Paese di tornare ad avere una quotidianità quasi normale, rifiutarsi di scendere in campo è stata una forzatura.
E questa sentenza, se da una parte fa giustizia in termini meramente calcistici, dall’altra sminuisce il protocollo che il calcio si è dato per andare avanti. Ed a cui si sono attenuti tutti. Giocando spesso con formazioni rimaneggiate e senza giocatori simbolo, perché il Covid, gira gira, ha colpito tutti, senza distinzioni. D’altro canto, se pensiamo a come stava la Juve all’epoca, è difficile continuare a sostenere che si trattasse di calcolo. Era più che altro una scommessa. E lo sapeva bene De Laurentiis, che oggi è il vero vincitore, più ancora del calcio giocato. Mentre quello delle regole scritte ne esce sconfitto.
Cambia, come detto, la classifica, che lancia, almeno per ora Milan e Inter, ma rilancia, alo contempo, le ambizioni del Napoli. Si intasa, per ovvie ragioni, il calendario, già di per sé insostenibile, ma era un’eventualità da mettere in conto. Vedremo cosa deciderà la Lega, ma oggi qualcosa questa sentenza ha restituito al calcio ed alla sua ingenuità. Togliendo qualcos’altro,almeno simbolicamente, alla sua credibilità e solidità normativa.