Juve, Douglas Luiz si presenta: “Con Motta sembra ci conosciamo da tempo. La 26? Vi spiego”
Douglas Luiz si è presentato in conferenza stampa come nuovo giocatore della Juventus. Dichiarazioni tutte interessanti del brasiliano.
Douglas Luiz è uno dei grandi acquisti dell’estate bianconera. Un centrocampista internazionale, titolare con il suo Brasile, e che ha fatto benissimo all’Aston Villa in Premier League. Non è un caso che il valore totale del suo cartellino sia stato di 50 milioni di euro, seppur la Vecchia Signora abbia inserito le due contropartite Iling Junior e Barrenechea nell’affare. Douglas Luiz ha già mostrato ottimi spunti nelle amichevoli sin qui disputate, e oggi si è presentato alla stampa come nuovo giocatore della Juventus.
Di seguito le parole e i temi affrontati dal brasiliano.
Juventus, Douglas Luiz: “Danilo e Bremer mi hanno convinto”
Impatto: “Ho avuto un’impressione ottima. Tanti grandi giocatori sono passati dalla Juventus e questo mi motiva molto e mi ha convinto a venire qui. Sono sicuro che vivremo un grande stagione. Abbiamo giocatori nuovi un allenatore nuovo e ci stiamo abituando al lavoro di Thiago Motta e a quello che ci chiede. Quello che più mi ha impressionato è la grandezza di questo club, lo stadio, la passione dei tifosi per la società. Sono molto felice di essere qui. Sarà una stagione importante e lotteremo insieme per grandi risultati”.
L’influenza di Danilo e Bremer: “Si certamente mi hanno aiutato molto in questa trattativa. Tutti i giorni che mi svegliavo Danilo mi diceva: “Forza Juve”. Mi ha parlato del club e mi ha motivato a venire qui. Io ovviamente sapevo dell’importanza di questa società. Però ovviamente con qualcuno che conoscevo era una motivazione in più. Soprattutto se ti dicono che puoi venire qui a fare la differenza”.
Ruolo e richieste di Thiago Motta: “Sembra che io Thiago ci conosciamo da tanto tempo. È un allenatore giovane e ti da la libertà di comunicare liberamente e parlare di tattica e il nostro rapporto è molto buono. Io come ho detto a lui non ho una preferenza sulla mia posizione, mi piace giocare vicino alla porta. Ma gli ho detto che se l’allenatore o la Juve hanno bisogno di me come numero 6 più difensivo non avrò problemi a ricoprire questo ruolo. Ma la libertà che lui mi da in campo credo possa fare la differenza”.
Trattativa: “Appena ho saputo della Juventus ho manifesto il mio interesse ai miei agenti. E abbiamo lavorato perché tutto andasse bene. Credo sia un passaggio molto importante della mia carriera e spero sia importante anche per il club. Non sono venuto qua a giocare ma voglio continuare a migliorare e ad aiutare la Juve a raggiungere gli obiettivi”.
Obiettivi: “Io vengo da un campionato che è considerato il più difficile in cui giocare, sono contento di questa esperienza perché mi ha lasciato molto. In Serie A voglio dare di più. So che giocatore sono, mi sono preparato e mi sento pronto. Gli obiettivi sono la conseguenza del lavoro. A volte è meglio fare un assist che un gol. Nel ruolo in cui gioco bisogna avere intelligenza. Come gli obbiettivi anche i titoli sono la conseguenza del lavoro. Stiamo migliorando piano piano. Io ho la certezza che daremo il meglio per la Juventus e se Dio vuole potremo conquistare un titolo”.
Percezione della Juventus: “Ho 26 anni mi considero giovane e ho sempre utilizzato la Juventus nei videogame per tutti i cicli vincenti che ha vissuto la sua grandezza l’ho percepita. Utilizzavo Nedved e Davids, ma la grandezza di un club la fanno i titoli e la Juventus ne ha vinti tanti. Quando avevo 12 anni avevo un’idea chiara della Juventus ed è per questo che sono felice di essere qui. Se Dio vuole spero di vincere tanti titoli, ma arriveranno solo come frutto del lavoro. Farò di tutto per dare il meglio”.
Davids motivo del 26 sulla maglia: “La verità è che i motivi sono altri, avevo visto una foto di Davids era un giocatore che mi piace molto. Usava gli occhialini ed era iconico per me da piccolo. Ma è stata una scelta che ha un mix di tante cose. Era un numero disponibile, la 6 che usavo all’Aston Villa era di Danilo e ci vuole rispetto per i giocatori che sono qui. È stata una coincidenza, è la mia età, c’era il 6 che era il mio numero. È stata una scelta fatta per più fattori”.