Juve, Adani demolisce Allegri: ecco cosa ha detto

Fra Lele Adani e Massimiliano Allegri è sempre e perennemente scontro acceso. Da quel grosso battibecco avuto ai tempi di Inter-Juventus negli spazi di Sky Sport fra l’opinionista e il tecnico toscano non corre buon sangue. Frasi di forma e di circostanza quando si è stati in pubblico per analizzare il lavoro altrui, ma non appena qualcosa (forse più di qualcosa) è andato storto Adani non ha perso tempo di prendersi la sua “rivincita”.

I due anni di Massimiliano Allegri alla Juventus in questo momento sono estremamente negativi, con la sua squadra che non è più vincente e pratica il solito calcio speculativo. Adani non perde mai tempo di sottolineare la scarsità delle idee del tecnico livornese, facendolo ormai anche in pubblico, in trasmissioni o sui social. Un vero e proprio conflitto sui principi che ha acquisito nel tempo una centralità e un’importanza mediatica forse senza precedenti.

(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Allegri-Adani: la saga continua. L’ultimo commento dell’opinionista scatena i social

Era il 2019 quando ci fu il primo incontro della saga fra Allegri ed Adani. Da quel Juventus-Inter è stato un tintinnio di altri episodi e di duri attacchi. Muso a muso, idea contro idea, schemi contro risultati, bellezza contro concretezza. Non si può però solo banalizzare a questi concetti lo scontro che è diventato mediatico fra il tecnico e l’opionista che ora non perde mai tempo di sottolineare tutte le difficoltà del tecnico livornese. Lo ha fatto tempo fa in occasione del Festival dello Sport, attaccando così il tecnico: “Allegri non sa niente di padel, di ippica, di calcio, di ping pong, di niente“. Parole forti, che sanno di un dente avvelenato che non riesce a rimanere incavato.

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Ed ancora, dopo la sconfitta di ieri della Juventus contro il Milan, pronto il commento sibillino dello stesso Adani su Twitter: “Padre tempo…“. Il riferimento era ovvio anche se non diretto: l’opinionista rivendicava probabilmente uno dei suoi principi, ossia quello dell’intensità e della pulizia nelle giocate che la Juventus non sta dimostrando. L’allusione, non ci stupiremmo fosse così, poteva anche essere ad un possibile esonero. Siamo sicuri di una cosa, chiudendo con una battuta: se Adani fosse stato nella dirigenza juventina non avrebbe esitato un attimo per prendere una decisione e mandare via il tecnico livornese.

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Antonio Di Cello