Calcio Estero

Jovic rischia sei mesi di carcere: bufera in Serbia

Il periodo grigio di Luka Jovic, malauguratamente, non accenna a migliorare. Il centravanti ex Eintracht, già immerso in un percorso di prestazioni altalenanti con le merengues, è entrato al centro di un caso giudiziario nel suo paese d’origine: la Serbia. L’agenzia serba Tanjug, infatti, ha diffuso la notizia secondo cui, Luka Jovic, avrebbe infranto i ferrei protocolli sanitari deliberati in patria. Stando a quanto riferito dall’agenzia, il pubblico ministero che ha analizzato il caso, ha presentato la seguente richiesta shock al tribunale: condanna a sei mesi di reclusione per l’attaccante di Zidane, Jovic rischia il carcere in Serbia.

I fatti risalgono a marzo, quando il calciatore si recò a Belgrado, nonostante l’imposizione della quarantena. La stampa serba, già in precedenti occasioni, aveva denunciato il comportamento di Jovic. Infatti, secondo i media, il giocatore non si sarebbe curato delle norme anti contagio. Le indiscrezioni parlavano di feste private, nello specifico un party per il compleanno della fidanzata, nonché di numerose uscite in orari non consentiti dall’emergenza sanitaria. Secondo l’emittente RTS, nei mesi scorsi, sarebbe stata presentata all’attaccante una sanzione da 30 mila euro, al fine di evitare ulteriori procedimenti.

La questione, ora, verrà rimessa al tribunale competente. I giudici, inevitabilmente, dovranno decidere se accogliere la richiesta del pubblico ministero. Nel mese di marzo, ai microfoni di As, si era espresso il padre del calciatore dichiarando: “Ora sembra sia una criminale. Se deve andare in carcere che ci vada, ma solo se è colpevole. Lui è arrivato a Belgrado e si è messo in isolamento. Le foto che lo ritraggono a passeggio in centro risalgono a mesi fa”. Nelle prossime settimane si avranno aggiornamenti più precisi, sulla possibilità che Jovic possa dover scontare la condanna al carcere in Serbia. Intanto, il periodo negativo continua, dal campo alla vita privata.

Share
Published by
Luigi Matta