Quando arrivò in Italia, nel 2013, era considerato un giocatore a fine carriera. E invece, dopo due stagioni tutt’altro che mediocri con la maglia della Fiorentina, Joaquín, all’anagrafe Joaquín Sánchez Rodríguez, è tornato a casa per vivere una seconda giovinezza. Casa, per lui, nato sulle sponde del Guadalete, non lontano da Cadice, è il Betis Siviglia. Il club dove è cresciuto e che l’ha lanciato nel grande calcio, facendogli conquistare la Nazionale nel lontano 2002. Nel 2006, per seguire ambizioni maggiori, sceglie il Valencia, all’epoca l’unica squadra capace di inserirsi nel duopolio Real Madrid-Barcellona.
Il suo non fu un addio indolore, al contrario: per anni una clausola da 120 miliardi di lire lo trattenne controvoglia in Andalusia, e quando salutò, ricevette più insulti che affetto. Il tempo, però, guarisce tutte le ferite. E così, quando nel 2015 Joaquìn ha fatto ritorno a casa, l’accoglienza è stata quella che si riserva al figlio più amato. Un amore ricambiato, anche in termini di prestazioni: 184 presenze e 24 reti in sei stagioni. E ancora la voglia, e le energie, per un ultimo ballo: Joaquìn, classe 1981, sarà ancora una colonna del Betis, almeno per un’altra stagione, come annunciato ufficialmente dal club andaluso.