Nazionali

Italia, Spalletti: “Wembley un sogno, vogliamo ripetere le emozioni della finale”

Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Sky Sport in vista della gara contro l’Inghilterra di domani. Diversi i temi affrontati dal CT. Di seguito le sue parole 

L’Italia si prepara ad affrontare domani sera una gara cruciale, quella contro l’Inghilterra di Southgate. Uno scontro che ripropone la finale dello scorso Europeo, e valida per la qualificazione al prossimo. Inutile sottolineare la portata dell’avversario, tra le Nazionali più forti al mondo. Serviranno motivazioni, coraggio e qualità per affrontare la gara, nonostante il periodo sia particolare e convulso in casa azzurra dopo i recenti fatti. Luciano Spalletti, CT dell’Italia, ha fatto una presentazione di Inghilterra-Italia ai microfoni di Sky Sport oggi. Le sue parole di seguito.

Italia, verso l’Inghilterra parla Spalletti

Prima a Wembley per lui: “Sono felicissimo perché vado a giocare in quello stadio una partita importantissima. E per questo devo ringraziare tutti quelli che ho intorno, i quali mi hanno permesso di essere il ct di questa squadra. Questa partita sarà giocata nello stadio che rappresenta l’inizio da dove sono partito con i sogni, per arrivarci poi da grande”.

Inghilterra-Italia decisiva: “Spesso stiamo a cercare la definizione del calciatore internazionale. Il calciatore internazionale vede in questa partita qui la possibilità di qualificazione oggettiva. Vede questa come partita per la qualificazione senza pensare a quelle successive. Quello che invece arriva a questa partita qui pensando “poi ce la andremo a giocare nelle prossime” non è un calciatore forte ed internazionale. Noi giochiamo contro una squadra di cui conosciamo storia e forza dentro al loro stadio, ma è lì che si trova veramente sfogo a quelli che sono i nostri sogni. Questa è la partita in cui sei felice di superare i limiti che gli altri ti mettono davanti. E’ qui se si vede se i ha la personalità di squadra tosta”.

L’importanza dei dettagli: “Bisogna continuare a pensare che si può sempre crescere e donare: noi dobbiamo crescere, donare e amare, andare a prendere tutti quegli atteggiamenti che rendono felici quelli che ci guardano e soprattutto rendono più forti noi”.

Udogie: “Udogie ha tutto, è soltanto un calciatore giovane che deve riconoscere delle cose di campo: deve fare esperienza, ma ha scocca e motore che gli avanzano anche per gli altri, in una partita dove il fisico e la forza possono fare la differenza è un calciatore che ci può dare una mano”.

Ricordo della finale: “E’ stato l’abbraccio di una vittoria importantissima che rimarrà nella storia della nazionale italiana dove noi dobbiamo andare a prenderci delle cose indelebili come l’abbraccio di Vialli e Mancini a fine partita”.

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Published by
Gabriella Gaudiano