Italia, Spalletti: “Io rabdomante del calcio. Cerco giovani forti”
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(Photo by Marco Bertorello, Gettyimages), calcioinpillole.com
Italia Spalletti – Il CT della Nazionale Italiana Luciano Spalletti è intervenuto allo speciale della RAI “Un anno di sport” (che andrà in onda su Rai 2 stasera alle 23:15), dove il commissario tecnico degli Azzurri ha ripercorso le tappe della sua annata sportiva, tra il trionfo Scudetto con il Napoli e la missione Europeo.
Luciano Spalletti è stato certamente uno dei grandissimi protagonisti del 2023 appena passato. L’allenatore toscano è entrato nella storia della Serie A come colui che ha riconsegnato il Tricolore al Napoli dopo 33 anni e poi, ad agosto è stato scelto come successore di Roberto Mancini sulla panchina dell’Italia, per condurre la Nazionale al bis Europeo. Di seguito alcuni stralci dell’intervista fatta all’allenatore dal giornalista Rai Alessandro Antinelli.
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Italia, le parole di Spalletti ad “Un anno di sport”: “Stiamo seguendo vari giovanni come Kayode, Ranieri, Lucca, Calafiori e Bove. Lo Scudetto col Napoli un sogno folle. Europeo con l’Italia risposta che siamo vivi dopo la caduta”
“Il mio ruolo ha connotati del rabdomante. Il mio dovere e’ guardare, osservare e scoprire tutto cio’ che può fare esultare la gente“.
“Sono venuti fuori giovani come Kayode, Ranieri, Koleosho, Casadei che avevamo nel mirino da un po’. Bove invece oramai è una certezza, e mi e’ piaciuto nell’ultimo periodo l’atteggiamento di Lucca. Poi ci sono Prati e Calafiori che e’ diventato una certezza sia a sinistra che al centro della difesa, ed e’ pronto per la nazionale“.
“Lo Scudetto con il Napoli è stato un memorabile viaggio collettivo su binari del sogno e della follia: sembrava impossibile anche nei sogni“.
“La qualificazione europea con l’Italia e’ invece la voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi e siamo piu’ vivi che mai. Ci permette di andare in Germania a difendere il titolo vinto nel 2021, ma c’e’ ancora tanto lavoro da fare“.
“Io devo farmi carico di situazioni complicate e questo mi rende felice. Appartengo a quella generazione di persone per le quali far parte della nazionale fa battere forte il cuore. Ecco, il mio augurio è che questa felicita’ possa toccare tanti italiani“.
“La Superlega e’ il frutto di un mondo in cui si sta perdendo lo stupore di Davide che batte Golia“.
“Stiamo perdendo i buoni odori e sapori di un tempo, quelli della terra, della tradizione e della gente in festa attorno a una bandiera“.
“E’ come se il domani fosse tutto da inventare e scritto dalle regole dei potenti. Qualcuno vuole imporre quale sia l’unico calcio da guardare, non hanno caputo che finche’ ci sara’ un pallone e spazio per due porte la gente continera’ a scegliere il calcio che piu’ la appassiona“.