Dalla delusione di una Champions persa da giocatore con la Sampdoria, alla vittoria di un Europeo da allenatore della Nazionale italiana. Il riscatto per Roberto Mancini è avvenuto. Dopo il rigore parato da Donnarumma su Saka, il Mancio si è lasciato andare a lacrime di gioia, commozione per aver fatto la storia della nostra Nazionale, ripresa dalle macerie dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia del 2018. Ora, però, non bisogna accontentarsi. L’apice della gioia può essere raggiunto l’anno prossimo, ai Mondiali in Qatar 2022, dove la nostra Nazionale si confronterà con altre squadre, diverse da quelle appena affrontate.
La notte di Londra non è stata un punto d’arrivo, ma la partenza di un ciclo che mira ad essere irripetibile. Ad ottobre ci saranno le Final Four di Nations League, che consentiranno una rivincita a tutte quelle squadre battute dalla Nazionale ad Euro2020, come la Spagna e il Belgio. Ma nella testa del ct azzurro c’è soprattutto il Mondiale in Qatar a novembre 2022. La Nazionale ha ancora un altro anno davanti per migliorare ancora dal punto di vista tecnico.
Qualcosa da sistemare c’è sicuramente nella rosa, anche se l’impronta sarà sempre la stessa. L’idea del Mancio è quella di valorizzare i giovani e recuperare quei giocatori che hanno dovuto salutare anzitempo gli Europei, come Zaniolo, Sensi e Pellegrini. Lanciare Scamacca e Raspadori perché, il problema della Nazionale, è sempre quello di un buon centravanti. Poi chiederà a Chiellini di restare in Nazionale almeno fino alla prossima stagione, per aiutare a crescere i giovani come Bastoni e perché la tempra di un capitano è sempre importante. I valori, però, resteranno sempre gli stessi: bel gioco, coraggio e divertimento, quello che ha accompagnato gli azzurri in questo ultimo mese. La leggerezza di giocare certe partite. E chissà che non riusciremo a fare la doppietta e salire anche sul tetto del Mondo a dicembre dell’anno prossimo.