Roberto Mancini, CT dell’Italia, ha parlato ai microfoni del Daily Mail. Le sue dichiarazioni:
SULLA PREMIER LEAGUE: “Il periodo in Inghilterra era tutto così diverso dall’Italia: nuovi giocatori, un paese nuovo, il miglior campionato del mondo e tanti tifosi allo stadio solo per tifare la loro squadra. Ci sono momenti indimenticabili, come l’attacco alla squadra, che senza Tourè out per la Coppa d’Africa aveva bisogno di una scossa. Era un periodo complicato e avevo bisogno di ottenere una reazione. Poi quello dell’Everton è sempre stato un pessimo stadio e, infatti, avevamo perso uno a zero. Quindi ho pensato: ‘come faccio ad avere una reazione da questi ragazzi?’. Ho detto loro che senza Yaya Toure, erano una squadra di m***a! I giocatori ce l’avevano tutti quanti con me, hanno cominciato a urlare, ma dopo quella partita le abbiamo vinte praticamente tutte”.
SU JORGINHO: “Se giochi nell’era Ronaldo e Messi è ovvio che sia difficile vincerlo. Ma lui ha vinto praticamente tutto quest’anno. Perché non poteva vincerlo?”.
SU BALOTELLI: “Erano tre anni che non parlavo con Mario, l’ho convocato perché è vecchio, ha 31 anni, magari è maturato. Quando Mario è arrivato a Manchester era un talento incredibile, giovane e con grandissime qualità. Si è sempre allenato bene, è un bravo ragazzo. La tecnica non gli è mai mancata, magari non ha sempre avuto la testa giusta che gli permettesse di essere costantemente uno dei migliori calciatori al mondo. E quando sei un calciatore a questi livelli, devi sempre lavorare molto duro”.