Prima di Roberto Mancini, l’Italia aveva raggiunto uno dei punti più bassi della sua storia calcistica: la mancata qualificazione per i mondiali di Russia 2018. A livello di ranking, ricorda La Gazzetta dello Sport, quando l’attuale CT si è seduto sulla panchina italiana, la Nazionale era al 20° posto, poi scesa (da maggio 2018 ad agosto 2018) al 21°, la posizione peggiore mai avuta. Da lì, però, c’è stato il cambiamento. Record su record di vittorie e risultati utili consecutivi. Un gioco ritrovato, così come l’entusiasmo dei tifosi. C’è stata la qualificazione alla Nations League, poi quella ad Euro 2020, interrotto dal coronavirus e spostato a questa estate.
Il torneo europeo è iniziato benissimo, con tre vittorie nel girone e zero gol subiti. Striscia positiva di risultati utili consecutivi sempre più ampia, che ha permesso all’Italia di scalare letteralmente la classifica del Ranking Mondiale, balzando dal 20° posto al 7°, posizione dalla quale l’Italia ha iniziato questo Europeo. Ora, con l’arrivo alle semifinali, si apre un nuovo scenario: i cinque successi consecutivi hanno portato un bottino di circa 90 punti ed il 5° posto. La classifica vede ancora il Belgio primo, seguito dal Brasile e dalla Francia (eliminata). Al quarto l’Inghilterra (anche lei in semifinale ad Euro 2020), mentre dopo l’Italia quinta, c’è l’Argentina e la Spagna. Il primato del Ranking è lontano, distante circa un centinaio di punti, quindi irraggiungibile anche in caso di vittoria dell’Europeo, superabile solamente dal Brasile secondo, ancora in corsa per la vittoria della Copa America. Il terzo posto della Francia, invece, è a portata di mano, ma anch’esso prevede un cammino difficile: l’Italia dovrebbe vincere il torneo. In tal modo, in caso di sconfitta del Brasile, gli Azzurri possono addirittura arrivare secondi nel Ranking. La sconfitta in semifinale, invece, riporterebbe Mancini al 7° posto, punto di partenza pre-Europeo.