Italia, la difesa è sempre il punto di forza
La breve esperienza di Chicco Evani sulla panchina dell’Italia, visto l’isolamento di Roberto Mancini causa Covid, ha avuto come punto di forza la solidità difensiva. Gli anni passano e gli interpreti cambiano, ma l’attenzione e la compattezza in difesa restano le armi più importanti della nazionale italiana e anche in queste ultime uscite ciò è stato dimostrato.
Italia, la solidità difensiva
Dopo la vittoria maturata con l’Estonia per 4-0, nella serata di ieri è arrivato anche il 2-0 ai danni della Polonia. Fanno 6 gol segnati e 0 subiti in 2 partite, un bottino niente male per gli azzurri, ma non è tutto qui.
In totale nella Nations League l’Italia ha segnato 5 gol in 5 partite e ne ha presi soltanto 2, mai più di uno in una singola partita. Con l’arrivo di Roberto Mancini la mentalità della nazionale è senza dubbio cambiata, ma lo spirito difensivo sembra comunque esser rimasto ben saldo all’interno di quella che è l’essenza italiana.
Con l’ex allenatore dell’Inter l’Italia ha cominciato a praticare un calcio più propositivo e divertente: il ritorno alla difesa a 4 ha portato ad un lavoro maggiore da attuare tra le linee, ad un possesso palla più verticale e ad un gioco sulle fasce prettamente offensivo. Ciò non è andato però ad intaccare minimamente il meccanismo difensivo, che sembra addirittura sia andato a migliorare. Fiducia e mentalità avranno sicuramente fatto la propria parte, entrambe inculcate con l’arrivo di Roberto Mancini, ma anche lo spirito difensivo che da sempre accompagna questa nazionale si sarà fatto sentire.
Gli interpreti
Le vittorie e i pochi gol subiti sono arrivati grazie alla coralità, come è quasi sempre accaduto nella storia della nazionale italiana. Raramente le individualità hanno fatto la differenza in un meccanismo che da sempre è ben oleato grazie ad ogni tassello.
La nazionale di Mancini ne è l’ennesima prova, basti pensare a tutti i difensori che hanno giocato in queste 5 partite di Nations League: Florenzi, d’Ambrosio, Bonucci, Acerbi, Bastoni, Chiellini, Biraghi, Emerson Palmieri e Spinazzola. Senza dimenticare poi anche le partite di Calabria, Romagnoli, Di Lorenzo nelle ultime amichevoli.
Tanti interpreti, nessuno insostituibile a parte Bonucci (il più presente con 4 partite su 5 in NL), ma sempre lo stesso risultato: una compattezza difensiva che è diventata a sorpresa, ancora una volta, l’arma più importante a disposizione della nazionale italiana.