Italia, la conferenza di presentazione di Buffon
Gianluigi Buffon, da Coverciano, è intervenuto in conferenza stampa come nuovo capo delegazione dell’Italia. Le sue dichiarazioni.
Italia, la conferenza di Buffon
“Ringrazio chi mi ha voluto qui. Immaginare la mia figura qui è un qualcosa che mi inorgoglisce e mi stimola, mi rende un uomo felice. Torno in un ambiente che penso di conoscere abbastanza bene. Il sunto del mio ruolo è dare un piccolo contributo in quelle che saranno tutte le dinamiche che andremo a vivere in futuro. Vialli? Il ricordo è immenso e bellissimo, avevamo un rapporto straordinario fuori dal campo. Ci scambiavamo continuamente le maglie, c’era una condivisione totale e devo dire che sarebbe sbagliato pensare di arrivare subito al suo livello. Non ho rimpianti… Ancora oggi mi chiamano per fare una gara d’addio, ma a me non vanno. Io quando chiudo devo pensare al presente al presente e al futuro, vado avanti. E’ stato bellissimo e ora stop, arriva una nuova avventura. Per quanto riguarda i giovani, io credo sia molto importante la conoscenza della storia delle cose e degli ambienti in cui vai per poterli apprezzare”.
MIGLIORI PORTIERI ITALIANI E DONNARUMMA: “Negli ultimi 3-4 anni il serbatoio italiano dei portieri è cresciuto molto e ora ce ne sono 5-6 di un livello elevatissimo, senza toccare Donnarumma che è un portiere consacrato. Lui ormai se la gioca con i primi della classe mondiale. Tutti gli altri hanno fatto un percorso e stanno dando risposte importanti, a cominciare da Vicario che in Premier crescerà. Poi Provedel, Meret che ha vinto lo Scudetto. Poi anche Falcone a Lecce, Di Gregorio a Monza. Ci sono tanti portieri che stanno dimostrando di essere super affidabili e di avere qualcosa di speciale. Carnesecchi ora non sta giocando all’Atalanta ma il campionato è lungo. Per quanto riguarda Gigio, dico che l’ho visto in tv, l’ho visto parare e crescere anche attraverso degli sbagli perché dagli errori impari molto di più. Dal ragazzo che ho lasciato ho ritrovato un uomo”.
PAURA DI SMETTERE: “No, per nulla. Anche perché sono arrivato a un’età che mi permetteva di prendere in considerazione questa idea. Nell’ultima stagione sono arrivato ai play-off in un ottimo stato psico-fisico e sono riuscito a farmi male… Quello è il segnale più grande che la natura potesse darmi, lì ho capito che dovevo chiudere. Nello spogliatoio a Cagliari avevo già deciso di smettere, non volevo angustiarmi per un altro anno”.
ZOLA O BUFFON: “Io sono l’ultimo che può e vuole rispondere a queste cose… Per me non ha senso, sono un uomo di sport e sono felicissimo di ciò che ho dato e ricevuto. Zoff resta un portiere di riferimento della storia italiana, non ci sono dubbi. Io sono stato una persona felice e tanto mi è bastato”.
SESTO MONDIALE MANCATO: “E’ un cruccio non aver fatto il sesto Mondiale, avrei fatto qualcosa di unico nella storia. Però la vita è stata talmente benevola nei miei confronti per quello che mi ha dato e mi dà che mi ha ampiamente ripagato per quel dispiacere. Io penso di esser stato sempre un altruista e probabilmente lì da solo con sei Mondiali disputati sarei stato a disagio”
ADDIO MANCINI: “Cosa volete che vi dica… Ha già parlato il presidente, il ct, è una scelta inaspettata alla quale però la Federazione ha dato delle risposte molto celeri e convincenti. Questa è la cosa che più interessa al mondo azzurro”.