Italia, la carica di Grifo: “Andremo in Qatar, spero che Mancini mi chiami”

Italia, la carica di Grifo: “Andremo in Qatar, spero che Mancini mi chiami”

(Photo by Christian Kaspar-Bartke/Getty Images)

Vincenzo Grifo, ala del Friburgo, ha parlato della sua esperienza in Germania e soprattutto delle possibilità di qualificazione ai prossimi Mondiali per l’Italia di Mancini. Di seguito le sue dichiarazioni a Gianluca Di Marzio.

Italia, Grifo è convinto che l’Italia andrà in Qatar

SULLA POSSIBILE CONVOCAZIONE DI MANCINI: “Sarebbe bello, e bisogna crederci sempre. A volte io e il CT ci sentiamo: gli sarò sempre grato per avermi dato la possibilità di avere spazio con la maglia dell’Italia, la mia Nazionale. Ho esordito con la maglia numero 10 nel 2018, un ricordo indelebile”.

RICORDO PRIMA CONVOCAZIONE: “Merito anche di Evani, che mi ha avuto in Under 20. Alla fine mi sento di aver fatto parte del gruppo che ha vinto gli Europei”. Ho tifato per Gigio e i miei amici da lontano, ma mi sono sentito sempre con loro”.

SUGLI SPAREGGI:tavola ero sempre seduto al fianco di Donnarumma. In camera con Tonali. Poi c’erano Bonucci, Chiellini, Jorginho. E Verratti, secondo me il più forte di tutti. Che il gruppo avesse grandi qualità era evidente, ma eravamo davvero tutti amici, questo il segreto: penso a Insigne e Immobile, anzi Lorenzo e Ciro, napoletani proprio come mia nonna. Sono loro che mi hanno fatto sentire subito come a casa. È questo che fa la differenza e potrà farla anche per questa rincorsa ai Mondiali. Conosciamo il calcio: a volte dà, a volte toglie. Con la Macedonia passeremo”.

SULLA SUA STAGIONE:Abbiamo grande qualità, magari senza troppe individualità come Bayern o Borussia, ma siamo uniti, giochiamo davvero da squadra. Anche a livello personale sono soddisfatto: lo scorso anno ho realizzato 9 gol e 10 assist tra campionato e coppa. Ma questi numeri li guardo poco: è ovvio che siano importanti, ma devono essere funzionali alla squadra. Di sicuro sto facendo bene, mi sento in forma e ho giocato tanto. E quando uno ha ritmo, ha anche fiducia”.