L’Italia di Roberto Mancini torna alla vittoria dopo i due pareggi contro Svizzera e Bulgaria. Tra i protagonisti della vittoria azzurra ci sono i due attaccanti classe 2000, Moise Kean e Giacomo Raspadori, autori di una prestazione che lascia ben sperare per il futuro. Ad onore di cronaca è giusto menzionare anche la prova maiuscola di Federico Bernardeschi davvero ben integrato nel gioco del Mancio.
Moise Kean e Giacomo Raspadori hanno la stessa età di Paolo Rossi durante il Mondiale argentino del 1978. Inoltre, volendo trovare altri punti in comune, l’attaccante juventino vestiva, ieri sera, la numero 20, la stessa di Pablito durante il vittorioso Mundial spagnolo. Moise e Giacomo sono due ragazzi da proteggere, da mettere in campo e che il c.t. è stato bravo ad aspettare. In questa fase in cui il nostro bomber, Immobile, vive un momento negativo dettato anche da una stampa troppo severa nei suoi confronti, avevamo bisogno di giovani in rampa di lancio e affamati. A livello tecnico, poi, sono di una ricchezza rara e con un potenziale che fino a Qatar 2022 può solo salire in alto. Certo, una rondine non fa primavera e occorrerà testarli in più occasioni e magari in qualche partita più importante anche sotto l’aspetto della tenuta mentale. Ma, quanto visto ieri sera a Reggio Emilia, i loro goal e il modo in cui sono arrivati a crearli ci autorizza a pensare e a credere che la lunga ricerca dei centravanti per la nazionale sia in una fase cruciale.
Nel giugno del 2019, proprio nello stadio di Reggio Emilia, durante gli Europei U21, Kean finì in panchina, punito dall’allora c.t. Di Biagio per essersi presentato di venti minuti in ritardo all’allenamento. Questa estate, invece, Mancini lo ha escluso dalla spedizione per l’europeo per problemi di relazionarsi con il gruppo. Ma Moise è consapevole del fatto che questa deve essere la stagione della svolta. Dalla Juventus fanno filtrare che il ragazzo ha iniziato con un atteggiamento diverso e anche ieri lo ha dimostrato: tanto movimento quando era senza palla, ha aiutato la squadra nella fase di ripiego e ha corso come un matto. Poi le marcature: il primo goal rubando la palla all’avversario, il secondo una volee che racconta, solo in parte, il grande bagaglio tecnico a sua disposizione. Mancini lo ha abbracciato con la consapevolezza che non possiamo perdere un talento del genere. La stampa continua a ritrarre lo juventino come il nuovo Balotelli e questo paragone può essere solo nocivo e non portare a nulla di buono. Moise Kean è un ragazzo che come tutti ha commesso degli errori ma proprio per la sua giovane età dovremmo proteggerlo e non puntargli il dito contro.
Giacomo Raspadori
Una scheggia impazzita. Incontenibile. ha cercato scambi interessanti sia fungendo da sponda che soluzioni di triangolo. In uno di questi fraseggi ha trovato il momentaneo 2-0 ma una deviazione di Utkus gli ha tolto la paternità del goal. Il 3-0 però è totalmente suo: si avventa su una palla solitaria e la scaglia in rete con il fiuto di un attaccante navigato. Educato e tecnicamente elegante, l’attaccante del Sassuolo, per caratteristiche tecniche e modo di giocare, ricorda davvero tanto Pablito. Senza volersi sbilanciare potremmo accennare ad un nuovo tandem di Gemelli del goal, consapevoli del fatto che la Lituania vista ieri sera era un avversario molto fragile. Ma anche con la consapevolezza che Svizzera e Bulgaria non è che fossero il Brasile di Pelé.