Italia, in attacco non c’è un sostituto di Ciro Immobile
E’ facile criticare un attaccante quando non segna, ma quando si punta il dito contro Ciro Immobile bisogna farlo con cognizione di causa. I suoi numeri sono indiscutibili, con la Nazionale italiana potrebbe fare meglio, ma attualmente, nella rosa degli Azzurri, non c’è un suo vero sostituto. Con l’assenza di Andrea Belotti – che meglio di lui non ha fatto – c’è penuria di prime punte per Roberto Mancini. La partita con la Spagna, poi, ha fatto vedere come i giovani Kean e Raspadori non siano considerati pronti da parte del CT dell’Italia per partire dal primo minuto. Ed anche quando l’attaccante della Juventus è entrato in campo, non è riuscito a dare quel contributo che ci si aspettava.
In Nations League, contro la Spagna, Mancini ha preferito partire dal primo minuto con Federico Bernardeschi falso nueve, quindi con un giocatore fuori ruolo, piuttosto che uno dei giovani tanto acclamati da parte di addetti ai lavori e tifosi. Facile esaltarli con squadre come la Lituania, nessuna critica si è letta contro formazioni decisamente più probanti. Non deve essere, però, una perenne caccia alle streghe: i problemi ci sono, da una parte e dall’altra, ma serve come sempre equilibrio nei giudizi. Se Ciro Immobile non riesce produrre una quantità di gol pari a quella fatta con la Lazio è anche per una modalità di gioco differente rispetto a quella in maglia biancoceleste. Da una parte, infatti, Roberto Mancini predilige il gioco sulle fasce, con un attaccante ‘boa’ che dovrebbe giocare prevalentemente spalle alla porta; nella Lazio, invece, a partire da Simone Inzaghi, Immobile ha sempre reso tantissimo giocando in profondità nello spazio. Un movimento che nell’Italia non avviene mai e – nei casi in cui Immobile lo ha fatto – raramente gli è stato dato il pallone.
Da parte sua l’attaccante partenopeo può sicuramente fare meglio, ma la partita con la Spagna ha lanciato un campanello d’allarme: un suo sostituto, a parte Andrea Belotti, non c’è.