Italia, Gravina: “Il Mondiale è un’amarezza. EURO 2032? Non so…”

Italia Gravina

(Photo by Claudio Villa, Onefootball.com)

Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto al Social Football Summit per parlare dei recenti risultati della Nazionale Italiana e del futuro degli Azzurri, non nascondendo ovviamente il dispiacere per il mancato approdo ai Mondiali. Le sue parole riportate da TMW.

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(Photo by Claudio Villa, Onefootball.com)

Italia, Gravina: “Il Mondiale è una ferita aperta. Vogliamo l’Europeo del 2032 ma serve supporto”

L’amarezza per il Mondiale e il bisogno di inserire i giovani

La ferita del Mondiale è ancora viva, una ferita che diventa particolarmente lacerante vista la mancata opportunità per i giovani di vivere un evento come i Mondiali. Quando si verificano eventi così negativi bisogna mantenere la lucidità e credere nel progetto nel quale sono state impiegate energie.

Va dimostrata coerenza e rispetto per coloro che hanno dato un grande messaggio al Paese intero. Purtroppo nel calcio la memoria è sempre corta, a volte anche meno di una stagione. Il progetto ancora oggi è vivo, abbiamo avuto coraggio e la capacità di saper coltivare. Il vaso si è rotto quando abbiamo sbagliato i rigori con la Svizzera o nel gol con la Macedonia. Non abbiamo avuto paura di manifestare le nostre paure, abbiamo dimostrato di voler mettere insieme i cocci senza mascherare nulla e rendendo più bello quel vaso. Lo abbiamo fatto scegliendo la strada del rilancio. Il progetto deve aggregare i giovani, deve coinvolgerli“.

La riforma delle liste

Le tempistiche devono essere immediate. Già dalla stagione 2023-24 dobbiamo dare risposte, sennò usiamo la politica del rinvio che non va bene. Dobbiamo agire in tempi rapidi con un confronto aperto e con senso di responsabilità, cominciamo a parlare di 6+6, poi 7+7 e 8+8. Per arrivare al mondiale del 2026 dobbiamo creare dei presupposti“.

L’ipotesi di EURO 2032 

“L’impegno che chiediamo al Governo è di continuare a sostenere la candidatura per gli Europei del 2032. Chiamare la Meloni? No, io non chiamo nessunO. Devo solo sollevare un tema e il confronto ci sarà come c’è stato con il Governo Draghi. Entro il 15 novembre dobbiamo presentare una lettera d’impegno per la candidatura che sta ricevendo già tanti consensi“.