La mossa di Roberto Mancini di schierare Domenico Berardi piuttosto che Federico Chiesa in Italia-Irlanda del Nord aveva inizialmente stupito diversi addetti ai lavori.
L’esterno della Juventus sta infatti disputando un campionato davvero eccezionale e di conseguenza sembrava quasi abbastanza scontato il posto da titolare in nazionale. La questione però è più tattica che tecnica, anche perchè sul valore del calciatore è praticamente inutile discutere.
Mancini ieri sera ha scelto Berardi per provare a scalfire fin da subito un’Irlanda del Nord pronta a barricarsi per provare a strappare anche soltanto un pareggio. Per evitare complicazioni, il ct della nazionale italiana ha deciso di affidarsi alla piena imprevedibilità offensiva data da due esterni come Insigne e Berardi. In pratica di esterni offensivi, molto simili tra loro, capaci di accentrarsi e sviluppare la manovra in diversi modi. Dal passaggio filtrante per la punta al tipico passaggio Insigne-Callejon per l’inserimento improvviso di un terzino o di una mezz’ala. Non a caso i terzini dell’Italia hanno il compito principale di spingere e farsi trovare puntuali in attacco per chiudere l’azione nel migliore dei modi.
Dopo ieri sera, la sensazione è che Berardi possa tornare più utile per le partite con nazionali portate a difendersi mentre Chiesa è pronto a fare la differenza con chi invece la partita ha intenzione di giocarsela a viso aperto. In quel caso sarà Insigne a dover imbeccare l’ex Fiorentina con quello che di fatto è il suo marchio di fabbrica. Più prevedibile dunque ma senza dubbio difficile da disinnescare, grazie soprattutto alla qualità del 10 partenopeo e alla dinamicità di Chiesa.
Dunque tante opzioni di livello per Mancini che ieri sera però, come detto, ha preferito puntare tutto sull’imprevedibilità offensiva, affidandosi pienamente ai due esterni che nella prima frazione hanno fatto la differenza con Berardi autore del primo gol e con Insigne protagonista del passaggio in occasione della rete di Immobile.