Italia, Chiesa l’uomo giusto al momento giusto?
Con il suo gol al quinto minuto dei supplementari di Italia-Austria, Federico Chiesa ha trovato il momento che ha rilanciato se stesso e tutta l’Italia di Mancini verso i quarti di finale. Come spesso accade durante un torneo come un Europeo, le gerarchie vengono rivoluzionate giorno dopo giorno e 25 anni dopo le gesta del papà Enrico in maglia azzurra, Federico punta addirittura a migliorarle, vestendosi da uomo nuovo dell’Italia.
Se nelle prime due partite di Euro 2020, Chiesa aveva dovuto accontentarsi di uno spezzone nella ripresa, entrando in gara a risultato acquisito, ora l’attaccante esterno della Juve prova il sorpasso sul collega Berardi per una maglia da titolare contro il Belgio venerdì prossimo.
Chiesa è sempre stimatissimo dal Ct Mancini ma è stato finora considerato meno malleabile all’interno della manovra azzurra rispetto al mancino naturale Domenico Berardi. L’ala cresciuta nella Fiorentina non ha mai comunque smesso di correre sia sul campo che immaginariamente per un posto dal primo minuto. Il suo impatto a partita in corso ha una sua logica ed efficacia come contro l’Austria ma ora la domanda viene spontanea: Chiesa è un’arma troppo affilata sia per aprire difese chiuse che per correre negli spazi, perché non averla a disposizione per 90 minuti?
Quello contro l’Austria è il secondo gol di Chiesa con la Nazionale. I dubbi sulla sua scarsa propensione a trovare la via della rete sono stati però fugati nel corso dell’ultima stagione. Federico si è infatti reso protagonista di un percorso simile alla Juventus, conquistandosi il posto da titolare in fretta grazie a prestazioni e gol continui e pesanti. Alla fine ne ha contati 14 al termine della stagione facendo registrare il suo record personale. Il Belgio incombe e l’Italia ha già provato sulla propria pelle la tensione che una sfida ad eliminazione può portare. Mancini ora medita. È arrivato il momento di lanciare l’impavido Federico dall’inizio?