Italia, Buffon: “Mondiali? Vedremo se Mancini mi chiamerà”

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Gianluigi Buffon, intervistato da Radio Anch’io Sport, ha parlato delle ultime due gare disputate dall’Italia per le qualificazioni ai Mondiali 2022. Un pensiero coinciso, che individua quella che secondo lui è stata la problematica maggiore: “Il problema dell’Italia è stata la buona sorte. Quando vieni da una grande vittoria, dove è andato tutto nel modo giusto, adesso le cose stanno andando meno bene. La Nazionale paga il briciolo di sfortuna che le è capitato. Obiettivamente con Bulgaria e Svizzera le prestazioni ci sono state, potevamo fare tre gol in entrambe le sfide. Sono stati due pareggi figli della casualità. Se le rigiochi 100 volte le vinci 90 quelle due partite“.

Veniamo da un Europeo – prosegue Buffon – dove abbiamo sempre segnato e dai quarti in poi non è così facile. Non penso che il problema dipenda dagli attaccanti ma dal realizzare una rete con un giocatore qualsiasi. Mettere in discussione Immobile è ingeneroso“.

Convocazione ai Mondiali 2022? Buffon dice la sua.

L’ex portiere bianconero parla poi anche della possibile qualificazione ai Mondiali che si terranno in Qatar nel 2022 e di come vive lui questa possibilità: “Non punto a niente. Voglio essere felice e a comandare sono la mia testa e il mio corpo. Con grande piacere ed entusiasmo continuo a giocare. In questo momento non prendo in considerazione l’idea di smettere. Se Mancini dovesse chiamarmi vedremo, il ct non ha sbagliato nulla e ci siamo sentiti l’ultima volta due o tre anni fa. Non voglio creare pressioni inutili, Mancini ne ha già tante e non deve averne di più“.

Infine ha voluto far parlare anche delle motivazioni che l’hanno spinto a non lasciare il mondo del calcio: “Una delle motivazioni per il quale continuo a giocare è che l’evoluzione del calcio mi ha permesso di non annoiarmi. Adesso si comincia l’azione, si gioca con i piedi e queste cose mi stimolano a livello celebrale. Mi sto divertendo tantissimo e una delle grandi soddisfazioni è che ora gioco con il sinistro e faccio 50 metri. Cosa che fino a poco fa non facevo“.