Italia, Bonaventura: “Ci sarà bisogno di grandi prestazioni”

bonaventura

(Photo by Getty Images)

Il centrocampista della Fiorentina e della Nazionale italiana, Giacomo Bonaventura, ha rilasciato un’intervista a due giorni dalla gara contro la Macedonia del Nord.

Tornano le gare valide per le Qualificazioni ai prossimi Europei 2024 con l’Italia del Ct Luciano Spalletti chiamata ad affrontare tra due giorni la Macedonia del Nord e lunedì 20 novembre l’Ucraina. Attualmente terzi nella classifica del Gruppo C, gli Azzurri dovranno necessariamente centrare il bottino in entrambe le gare. Direttamente dal ritiro di Coverciano, il centrocampista Giacomo Bonaventura ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Rai Sport: “Sono due partite molto importanti, non saranno semplici. Quando si deve vincere per forza non è mai semplice, ma le stiamo preparando al meglio e stiamo facendo tutto ciò che c’è da fare. Ci sarà bisogno di grandi prestazioni“.

Italia, Bonaventura: “Spalletti ci sta trasmettendo diversi concetti”

bonaventura
(Photo by Getty Images)

L’asso del centrocampo azzurro, Jack Bonaventura, continua l’intervista. Tra l’importanza delle prossime gare e il Ct Spalletti: “Sarà importante partire forte e dare subito un segnale. Sulla Macedonia, non troveremo un avversario remissivo, è una squadra che prova a giocare e cerca di fare un bel calcio. Dobbiamo tirar fuori le nostre qualità. Il gioco di Italiano è molto importante, il suo gioco è molto adatto alle mie caratteristiche. Fin dai primi allenamenti abbiamo capito che poteva dare tanto alla squadra, poteva valorizzare le nostre qualità. E in questi anni è stato così, per il calcio che sta facendo e i risultati che sta ottenendo. Essere uniti, essere stretti e compatti ci può dare tanti vantaggi. Soprattutto quando attaccano gli altri, ma anche per recuperare la palla e andare in attacco. Spalletti ci sta trasmettendo diversi concetti, non c’è tanto tempo ma abbiamo fatto riunioni e video per arrivare alle prossime sfide nel migliore dei modi“.

Abbiamo rivisto la partita contro l’Inghilterra, il mister ha sottolineato cosa abbiamo fatto bene e cosa meno. Aggredire bene è ciò che vogliamo fare per recuperare palla e tenerla il più possibile. Più sei alto, più crei occasioni, più riesci ad essere pericoloso. Essere uniti, essere stretti e compatti ci può dare tanti vantaggi. Soprattutto quando attaccano gli altri, ma anche per recuperare la palla e andare in attacco. Spalletti ci sta trasmettendo diversi concetti, non c’è tanto tempo ma abbiamo fatto riunioni e video per arrivare alle prossime sfide nel migliore dei modi“.

L’apporto del centrocampista è importante sia per dare sostegno alla punta che negli inserimenti, per andare alla conclusione. Solo un attaccante non basta, gli esterni a volte stanno larghi e c’è bisogno di attaccare lo spazio tra i centrali e i terzini. Prima delle partite sono sempre emozionato, sia in Serie A ma soprattutto con la Nazionale. Quando parte l’inno è sempre una grande emozione. Non dobbiamo caricarci di troppe pressione, paure o preoccupazioni. In campo bisogno prendere decisioni velocemente e questa è una cosa che riesce bene solo quando si è tranquilli e sereni“.

Con l’esperienza si prendono anche più responsabilità e queste ti fanno crescere, ti fanno diventare più forte caratterialmente. Jorginho ha grande esperienza, conosce benissimo il calcio e in qualsiasi squadra gioca aiuta chi gli sta attorno. Sulla Fiorentina, quando si gode della fiducia di tutti è più facile. Anche al Milan però ho sempre giocato titolare, a parte quando ho avuto qualche problema fisico. Anche lì sono stato bene, poi se non sono riuscito a esprimermi come sto facendo adesso è anche un po’ colpa mia. Sono maturato un po’ più tardi ma ora sto bene, sento la fiducia di tutti“.

Il mio modo di giocare è cambiato rispetto ai primi anni. Sicuramente per la posizione, ma anche per il modo di giocare della squadra. Quando ero più giovane si giocava un calcio un po’ diverso, si pressava di meno e si giocava più diretto in avanti. Ora invece alla Fiorentina giochiamo con più possesso palla grazie a Italiano: il calcio cambia e bisogna esser bravi nell’adattarsi“.