Italia-Austria, alla fine nessuno si inginocchiò
“Non c’è stata nessuna richiesta, quando capiterà e ci sarà la richiesta dell’altra squadra, ci inginocchieremo per sentimento di solidarietà e sensibilità verso l’altra squadra. Ma cercheremo sicuramente di combattere il razzismo (o nazismo?) in altro modo, con delle iniziative insieme alla Federazione nei prossimi mesi”.
Giorgio Chiellini, capitano degli azzurri, aveva anticipato ai microfoni di Rai Sport la decisione di non inginocchiarsi in segno di lotta contro il razzismo nel match contro l’Italia, valevole per gli ottavi di finale. Anticipazione data anche dal Corriere della Sera nella giornata di ieri.
In effetti, nessun giocatore azzurro né quelli dell’Austria si è inginocchiato prima dell’inizio gara. Contro il Galles, invece, avevano in 5 avevano fatto il gesto per la lotta contro il razzismo: Federico Bernardeschi, Andrea Belotti, Emerson Palmieri, Matteo Pessina e Rafael Toloi. La sfida contro il Belgio di Romelu Lukaku potrebbe rappresentare il crocevia in relazione a tale scelta, considerando anche l’importanza dell’argomento per il Belgio ma soprattutto per l’attaccante in forza all’Inter.