Italia, adesso credici: tutto è possibile

Italia, adesso credici: tutto è possibile

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No. Non è certo perché la Svizzera ha battuto la Francia ai calci di rigore e no, non è certo perché quella stessa Svizzera noi l’abbiamo battuta 3-0 senza storie. No, non è per questo. Non è perché adesso non c’è più una vera favorita del torneo, quella squadra impossibile da battere fatta da più di venti campioni assoluti e da fuoriclasse in ogni zona del campo. No, non è nemmeno per questo. E nemmeno per il fatto che l’Italia è ai quarti di finale di Euro 2020, dove mancano soltanto tre vittorie per alzare il trofeo e dove affronterà un Belgio senz’altro di grande livello, ma non apparso imbattibile e uscito malconcio dalla vittoria contro il Portogallo. E non è neanche per il cuore e la forza di volontà dimostrata dagli Azzurri contro l’Austria, quella capacità di soffrire che ci ha sempre contraddistinto e che ora più che mai potrà tornarci utile a compattarci ulteriormente attorno alla nostra Nazionale nel percorso verso la finale. Ed a pensarci, non è nemmeno per la qualità dimostrata dagli uomini di Mancini: una rosa fatta non solo da 11 titolari e che ha dimostrato la sua profondità proprio nella sfida contro l’Austria con Chiesa e Pessina subentrati decisivi. No, non è per ognuna di queste cose, ma per l’insieme di tutti i fattori: ora l’Italia può crederci davvero e venerdì contro il Belgio avrà la prima di tre finali che possono portarla in vetta all’Europa. Italia, adesso credici: tutto è possibile.

Tutto è possibile perché questo Europeo si gioca e si vince di gruppo e non con i singoli campioni e l’Italia, quando si tratta di squadra, di gruppo, di compattezza, ha pochi eguali. Il gruppo è sempre stata la nostra forza e con Mancini questa forza è stata elevata all’ennesima potenza. Con l’eliminazione della Francia contro la Svizzera cade quel “ma…” che spegneva i sogni degli italiani. L’ultimo rigore di Mbappé contro la Svizzera ha trasformato un’utopia in un sogno che adesso l’Italia deve e può trasformare in realtà: duecentosettanta minuti per la gloria. Prima di tutto c’è da superare Lukaku ed il suo Belgio: venerdì la prima finale. Italia, adesso credici: tutto è possibile.