Inzaghi, il papà rivela: “Vuole vincere tutto, ma ha una priorità”

Inzaghi, l'intervista del padre a La Gazzetta dello Sport

Inzaghi, l'intervista del padre a La Gazzetta dello Sport (Getty Images) - calcioinpillole.com

Giancarlo Inzaghi, papà di Simone, ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Tra passato, presente e futuro ha rivelato diversi aspetti del figlio.

Simone Inzaghi si sta confermando tra i migliori allenatori in Italia e in Europa alla guida della sua Inter. Ormai, una corazzata quella nerazzurra, capace di competere su ogni fronte. Ma dove vuole arrivare davvero Inzaghi? Dei suoi obiettivi ne ha parlato il padre Giancarlo ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, facendo delle rivelazioni cruciali. Di seguito uno stralcio dell’intervista, contenente i temi più caldi.

Inzaghi, il papà Giancarlo: “Simone è cambiato”

Successi di Simone: “Vivo questo periodo con grande felicità, perché finalmente tutti si accorgono delle qualità di Simone. E con la curiosità di scoprire come finirà la stagione, le premesse sono ottime”.

Atteggiamento del figlio: “Simone è cambiato. È più pensieroso, concentrato sugli obiettivi del club, sempre attento a ogni aspetto che riguarda il lavoro. Prima era più scanzonato, scherzava con maggiore leggerezza. Naturalmente il calcio era sempre al primo posto, insieme alla famiglia, ma mi sembrava più rilassato. Adesso Simone ha imparato a convivere con le pressioni che caratterizzano le big, ma questo significa anche occuparsi a 360 gradi di tutto quello che può servire ai giocatori. Vive con l’Inter in testa”.

Carattere: “Ci sono delle sfumature caratteriali che solo noi genitori e il fratello Pippo possiamo cogliere. Ogni giorno che passa, si sente sempre più interista: con i tifosi ha un legame fortissimo. Ed è contento di confrontarsi quotidianamente con dirigenti preparati come quelli interisti: il primo pensiero è quello di far crescere la società, non solo la squadra”.

Lo scorso anno tante critiche: “In quel periodo io vedevo Simone indossare a volte una maschera: sarebbe stato più facile sfogarsi e ribattere, ma lui è stato zitto. Ha privilegiato il lavoro, convinto che i risultati gli avrebbero dato ragione. Ed è sempre stato educato e rispettoso di tutti, anche di chi esagerava nelle critiche. Il suo comportamento mi ha reso orgoglioso. A certe cattiverie avrei risposto io, ma lui mi dice sempre di star buono”.

Obiettivi: “Simone vorrebbe vincere sempre, tutto. Però le racconto questo: dopo la finale di Champions, lui era ovviamente dispiaciuto perché l’Inter andò vicina all’impresa. Ma era anche sereno perché la squadra aveva fatto tutto il possibile giocando molto bene. Però mi disse: “Gianca, ricordati che io ho sempre un magone nel petto”. E il riferimento era allo scudetto perso nella stagione precedente. Quindi vincere il campionato regalando al club la seconda stella è sicuramente un grande obiettivo”.