Inter vs Lukaku, tappe di una storia: da Re di Milano a “Traditore”

(Photo by Miguel Medina, Onefootball.com)
Domani sera al Meazza l’Inter si ritroverà di fronte non solo la Roma ma anche Romelu Lukaku, atteso da un clima a dir poco ostile preparato per lui dal tifo nerazzurro a seguito del mancato arrivo estivo. Un rapporto di amore/odio che ha vissuto il massimo della felicità e il massimo della delusione.
Manca ormai pochissimo alla tanto attesa sfida tra l’Inter e la Roma, in programma domani sera alle 18:00 a San Siro e valida per la decima giornata di campionato. Una partita di cartello della Serie A e con anche motivi d’interesse, con i nerazzurri primi in classifica e i giallorossi che vogliono risalire la china dopo un avvio stagionale altalenante.

Inter e Big Rom, c’eravamo tanto amati: dall’arrivo nel 2019 e allo Scudetto fino all’addio del 2021 e al “Tradimento” di quest’estate. Una storia sportiva ma non solo
Tutti elementi che sembrano accessori rispetto a quello che tutti si attendono. Vale a dire il confronto tra i giocatori dell’Inter e Romelu Lukaku, 4 mesi dopo il clamoroso rifiuto dell’attaccante belga di tornare in nerazzurro a titolo definitivo dopo la scorsa stagione passata in prestito.
Ma come ogni storia bisogna partire dall’inizio. Il rapporto tra l’Inter e Romelu Lukaku parte nell’estate 2019, quando i nerazzurri sono alla ricerca di un nuovo numero 9 dopo aver scelto di liberarsi dell’ex bomber e Capitano Mauro Icardi.
Sotto richiesta del neo tecnico Antonio Conte, l’Inter fa un importante sforzo economico e sborsa 74 milioni di euro nella casse del Manchester United per aggiudicarsi Lukaku, attaccante di ottimo livello internazionale e titolare della Nazionale belga ma che viene da un’annata non positiva con la maglia dei Red Devils e comunque con l’aura di essere un buonissimo centravanti ma non paragonabile ai top in circolazione.
Dopo l’addio di Icardi, il tifo interista aveva bisogno di identificarsi e coccolare un nuovo numero 9 e l’ambiente nerazzurro ci mette pochissimo a prendere a cuore Lukaku (soprannominato Big Rom), che in tempi brevi cancella il ricordo dell’argentino e trova all’Inter e negli interisti una squadra cucita su di lui e un affetto che mai aveva trovato nelle precedenti esperienze di carriera, al Manchester United soprattutto.
2019/2020 e la prima stagione, Lukaku-Inter è colpo di fulmine: il rapporto con Conte e nasce la Lu-La. Ma è delusione in Europa League

Sotto il lavoro di Antonio Conte, Lukaku si sgrezza e oltre a far valere la sua straordinaria potenza fisica diventa il partner ideale e associativo per Lautaro Martinez, formando la nuova coppia dei sogni chiamata Lu-La.
Lukaku diventa il centro di gravità permamente dell’attacco dell’Inter e la prima stagione italiana (l’annata sconvolta dalla Pandemia Covid) e molto positiva a livello personale con Lukaku che segna 34 gol tra tutte le competizioni, ma con la squadra che chiude la Serie A al secondo posto dietro alla Juventus di Maurizio Sarri.
L’annata però non si chiude con il campionato ma con un primo turninig point nella storia tra Lukaku e l’Inter. I nerazzurri arrivano infatti in Finale di Europa League (in un format inedito e stravolto causa Pandemia), anche grazie al contributo del centravanti belga.
Il 21 agosto 2020 l’Inter affronta il Siviglia a Colonia. Una finale amarissima per i nerazzurri, che passano avanti proprio con Lukaku su rigore ma poi si fanno riprendere dalla doppietta di Luuk de Jong, rimediata dal pari di Godin. Il gol decisivo della Finale arriva sempre da Lukaku, che sbadatamente deposita nella propria porta la rete che regala la Coppa agli andalusi.
La delusione per la Finale persa diventa unione per il popolo nerazzurro che nei giorni successivi crea l’hashtag social (#WeLoveYouRom) per stare vicino al proprio attaccante dopo l’autogol che lo ha visto protagonista.
2020/2021, Lukaku è l’Uomo Scudetto: Big Rom diventa Re di Milano

Una dimostrazione d’affetto incredibile che Lukaku ripaga nel migliore dei modi possibili. É la stagione 2020/2021 e l’Inter con sempre alla guida Conte, è considerata una delle principali favorite al titolo. L’attaccante non si smentisce e durante la stagione mette letteralmente a ferro e fuoco la Serie A, mostrando durante quell’annata la miglior versione di sè stesso.
Un mix immarcabile di potenza e velocità non gestibile dalla difese italiane e che assieme a al contributo di una squadra nettamente più forte delle altre, riporta lo Scudetto nella Milano nerazzurra 11 anni dopo l’Inter del Triplete. E Lukaku è di fatto l’Uomo del Titolo con 24 gol e 10 assist in 36 presenze, che fanno festeggiare i nerazzurri il 2 maggio del 2021.
Estate 2021, il primo inaspettato addio e la fuga al Chelsea

Sembra l’inizio di un percorso importante in Casa Inter, con i nerazzurri che sembrano pronti ad aprire un ciclo e anche fare buone figure in campo europeo. Tutto ciò non accade perché per cause di forza maggiore, Conte lascia e la squadra va incontro ad un ridimensionamento tecnico che porta ad alcune cessioni di peso.
Nulla nell’estate 2021 faceva presupporre ad un addio di Lukaku eppure dopo alcune voci di una trattativa col Chelsea, il 5 agosto si concretizza l’impensabile. I Blues versano 115 milioni di euro nelle casse nerazzurre e portano Big Rom a Stamford Bridge. Una sorta di riscatto per Lukaku, desideroso di misurarsi con la Premier League e soprattutto di avere una seconda chance al Chelsea (Campione d’Europa in carica), club in cui aveva militato da giovanissimo e dove non aveva lasciato il segno.
Nell’ambiente Inter la cessione di Lukaku spezza le opinioni tra chi dà le colpe al giocatore di essersene andato alla prima occasione e in un momento difficile, e tra chi invece addossa le colpe alle mosse della proprietà.
Sta di fatto che dopo un biennio dove Inter e Lukaku si sono trovati, voluti bene e vinto assieme la storia finisce con ognuno per la sua strada. Finisce? Non proprio perché le cose per Romelu al Chelsea non vanno come lui sperava.
Tra incomprensioni con il tecnico Tuchel e qualche problema fisico di troppo, Lukaku si sente un pesce fuor d’acqua in Inghilterra e i tifosi dei Blues non gli danno il calore e il supporto che aveva trovato a Milano.
Col Chelsea Lukaku fa in tempo solo ad incidere nella vittoria del Mondiale per Club nel dicembre 2021, per poi costruire un altro colpo di scena. In un’intervista esclusiva a Sky Sport andata in onda nei giorni delle Feste, Lukaku spara a zero sul Chelsea e si dichiara pentito di aver lasciato l’Inter così in fretta, mostrando una nostalgia totale e aprendo di fatto ad un ritorno ai nerazzurri.
Un intervento mediatico che manda su tutte le furie il Chelsea (ovviamente) e che compromette il proseguo stagionale di Lukaku a Londra, che chiude la sua avventura ai Blues con 15 gol tra tutte le competizioni, di cui solo 8 in Premier.
2022/2023, Bentornato Romelu! Un ritorno atteso ma agrodolce: il dualismo “malsano” con Dzeko e l’amarezza della Finale Champions

É passata una stagione e si arriva all’estate 2022. Lukaku non può più rimanere al Chelsea e l’Inter è alla ricerca di un nuovo 9, dopo che i nerazzurri non sono riusciti a difendere il titolo, perdendo lo Scudetto contro il Milan. La proprietà non può fare grandi investimenti e quando si crea la prospettiva di un ritorno in prestito oneroso di Lukaku, la cosa si compie con la felicità di tutti: Inter, Lukaku e Chelsea.
Dopo un anno di stage in terra britannica, Lukaku torna quindi all’Inter prendendosi il numero 90 a causa della presenza di Edin Dzeko, che la stagione prima ha ereditato il suo 9.
Grandi speranze per la truppa di Simone Inzaghi ma il Lukaku II è sportivamente tragico. Gol all’esordio al Lecce nella prima giornata, ma l’attaccante si fa male al flessore della coscia il 26 agosto (terza giornata contro la Lazio) per poi avere una ricaduta ad ottobre con un problema al bicipite femorale.
Di fatto Lukaku non c’è per tutta la prima parte della stagione (conclusasi a metà novembre per via dell’imminente Mondiale in Qatar), e torna a disposizione solo a partire dall’anno nuovo.
Dopo un periodo di rodaggio, Lukaku torna in forma e pienamente arruolabile ma si scontra con le gerarchie create da Inzaghi nei mesi precedenti, che ha costruito il suo attacco solo sul contributo di Lautaro e Dzeko, vista la sua assenza prolungata.
Da febbraio Lukaku riscala posizioni anche se non viene mai considerato un nuovo titolare ma sempre come prima alternativa alla punta bosniaca. In ogni caso Big Rom dà il suo contributo in campionato dove tra aprile e giugno mette a referto 7 gol e 4 assist che aiutano l’Inter a qualificarsi alla Champions League.
Un’annata che vede protagonista Lukaku anche in Coppa Italia per un importante episodio extra sportivo. Semifinale d’andata con la Juventus e e l’attaccante viene bersagliato da alcunu ululati razzisti della Curva bianconera allo Stadium, dopo aver segnato un rigore all’ultimo minuto, ricevendo un rosso dopo una sua reazione. Una vicenda che fa scuotere anche l’opinione pubblica ma che avvicina ancora di più Big Rom all’Inter.
Lukaku fa il suo anche in Champions League, risultando importante nel percorso che porterà l’Inter fino alla Finale contro il Manchester City. La sua rete nell’andata degli ottavi di finale contro il Porto risulta infatti decisiva per il passaggio di turno e anche il suo gol nell’andata dei quarti contro il Benfica ha un peso specifico rilevante.
Ma come detto nei big match importanti Inzaghi continua a preferirgli sempre Dzeko, un attaccante di tecnica superiore a Lukaku ma molto meno performante e rapido rispetto al potere atletico del belga.
Lukaku non è mai titolare né della doppia sfida di semifinale contro il Milan nell’EuroDerby e soprattutto non lo sarà nemmeno il 10 giugno ad Istanbul. In molti pensavano che con lo stato di forma ottimale del giocatore sul finire della scorsa stagione, Lukaku si fosse meritato la titolarità nella Finalissima col Manchester City.
Eppure Inzaghi anche contro la squadra di Guardiola preferirà schierare Dzeko, probabilmente non percependo il disagio del belga nel subire un dualismo con un giocatore più vecchio e meno forte e nel non essere considerato fondamentale nell’ottica della squadra (come era accaduto nel biennio di Conte). Un malessere profondo che esploderà da lì a poco.
La performance di Romelu nella Finale Champions è amara e drammatica per gli interisti e cinicamente sembra chiudere il cerchio rispetto a quella di Europa League di 3 anni prima.
Gli inglesi vanno avanti poco dopo l’ora di gioco con Rodri, ma pochi minuti più tardi l’Inter ha l’occasione del pareggio: azione confusa nell’area Citizens, Dimarco colpisce di testa quasi a botta sicura ma a tra la palla e la rete si trova Lukaku, che blocca la sfera e in pratica salva un gol per gli avversari.
Il culmine si ha nei minuti finali quando su cross di Gosens, Lukaku si trova solo davanti ad Ederson e deve solo spingerla in porta ma il suo colpo di testa da pochi passi è troppo debole e viene respinto. Niente da fare, il City vince la Champions pur l’Inter uscendo sconfitta con grande onore.
Estate 2023, Lukaku “Il Traditore”: la giravolta di luglio, l’ipotesi Juve e l’approdo alla Roma

Come e anche più di prima l’Inter si rimbocca le maniche e dà ennesimo supporto al proprio Figliol Prodigo, dandosi appuntamento alla prossima stagione e ad una trattativa per l’acquisto definitivo dal Chelsea che sembra solo da formalizzare.
La prima parte dello scorso mercato estivo dell’Inter è in pratica quasi tutta interamente centrata sul trovare la quadra con il Chelsea per riportare Lukaku in nerazzurro a titolo definitivo.
Questa quadra si trova sulla base di un’offerta da 35 milioni di euro, ma in una calda serata di metà luglio accade ancora l’impensabile (?). Lukaku non si fa più trovare e non risponde alla dirigenza dell’Inter, che lo aveva contattato per confermare la sua disponibilità al ritorno.
Tutto tace finché la verità viene a galla. Secondo alcuni quotidiani sportivi, Lukaku era infatti da tempo in contatto con altri club nel mentre l’Inter si stava impegnando al massimo per riportarlo a Milano. Tra questi club interessati soprattutto la Juventus, che pare avesse contattato Lukaku anche nei giorni precedenti alla Finale di Champions.
Uno sfregio morale che l’Inter non accetta e che porta ad una frattura insanabile tra il giocatore e il club nerazzurro. Il managment stoppa la trattativa col Chelsea e interrompe ogni possiiblità di ritorno.
Nelle settimane successive il dibattito si concentra soprattutto sul perché del gesto di Lukaku e come fu due anni prima, il tifo dell’Inter si divide (anche se in maniera molto meno netta) tra chi dà dell’infame e del voltafaccia al giocatore e tra chi prova a ricostruire i passaggi umani che hanno portato a questo, come l’esclusione magari immeritata di un attaccante in piena forma nella partita più importante della stagione.
Dopo il rifiuto di Lukaku, l’Inter è costretta a cambiare strategia di mercato, mentre le cose per Big Rom prendono ancora un’altra piega. L’ipotesi Juventus non si concretizza, il Chelsea non riesce a piazzarlo in Arabia Saudita e alla fine il destino di Lukaku lo porta alla Roma di Mourinho, con la formula del prestito oneroso.
Uno sviluppo abbastanza originale e che probabilmente ha come unico vincitore la società giallorossa che con poco si è saputa aggiudicare un attaccante di grande livello. E Lukaku si è saputo calare bene nella nuova realtà capitolina, prendendosi la leadership e la centralità dell’attacco della Roma dove ha finora segnato 5 gol in 7 presenze di Serie A e 3 gol in 3 presenze di Europa League.
Uno score importante per Lukaku che a Roma sta ritrovando un ambiente (e un allenatore) che lo ha rimesso al centro del villaggio e che potrebbe essere una buona corazza a quello che lo attenderà domenica sera.
Con il Mondo Inter pronto ad accogliere con rabbia e frustrazione un Traditore della Beneamata ma anche con una nota di malinconia e tristezza, per chi sai di aver amato e ti ha profondamente deluso.