Inter, una stagione da ricordare nel bene e nel male

Novantuno punti, frutto di ventotto vittorie, sette pareggi ed appena tre sconfitte. Questo è il bottino raccolto dall’Inter di Antonio Conte, che ha riportato lo Scudetto a Milano – sponda nerazzurra – undici anni dopo l’ultima volta. Un titolo strappato dalle grinfie degli eterni rivali della Juventus, detentori per nove anni consecutivi.

UN INIZIO SENZA EQUILIBRIO

Eppure la stagione non era iniziata nel migliore dei modi. Le vittorie contro Fiorentina Benevento, con nove gol segnati, avevano malcelato i problemi di equilibrio della squadra, prerogativa fondamentale del gioco di Conte. L’unico alibi a favore dei nerazzurri è la doppia assenza nel reparto difensivo: sia Skriniar che Bastoni hanno infatti saltato le prime gare perchè positivi al covid, lasciando quindi De Vrij con D’Ambrosio e Kolarov.

Il patatrac arriva nel derby, la prima sconfitta stagionale targata Zlatan Ibrahimovic, con la collaborazione della difesa nerazzurra. Dopo quattro giornate, l’Inter dista cinque punti dalla vetta. In Champions League l’inizio è disastroso – come il resto del cammino – ed arrivano due pareggi contro Gladbach e Shakhtar. Poco male, si penserà, considerando che il Real Madrid ha fatto peggio perdendole entrambe.

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Nel frattempo scoppia il caso Eriksen: il danese – vuoi per la mancata preparazione estiva, vuoi per l’incapacità della squadra di reggere il trequartista, vuoi per una scintilla con Conte mai scoccata – viene relegato in panchina e mandato in campo solo per gli scampoli finali di ogni gara. La situazione comincia a diventare insostenibile.

LA SVOLTA DI REGGIO EMILIA

Il vero campionato dei nerazzurri comincia alla nona giornata, sul finire di novembre. Al Mapei Stadium si rivede la vecchia Inter: letale in attacco e compatta in difesa. Nonostante l’assenza di Lukaku, la squadra di Conte stravince per tre reti a zero ed inanella sei vittorie consecutive, che sommate alle due precedenti fanno otto vittorie in otto partite. É la prima vera fiammata della stagione.

In mezzo, però, la cocente eliminazione dalla Champions League con il deludente pareggio casalingo contro lo Shakhtar. L’unico neo di una stagione formidabile: il prossimo anno bisognerà partire da questi errori per riportare i nerazzurri tra le migliori d’Europa.

CHI SI FERMA É PERDUTO

A questo punto ai nerazzurri non resta che il campionato, il vero habitat di Antonio Conte. L’inizio del 2021 non è scoppiettante: dopo la goleada rifilata al Crotone, arriva la clamorosa sconfitta di Genova contro la Samp ed il pareggio all’Olimpico contro la Roma. La penultima giornata del girone d’andata ha come piatto forte il Derby d’Italia: a San Siro arriva la Juventus, imbattuta dal 2016. Per i nerazzurri è il vero banco di prova perchè la vittoria darebbe consapevolezza. Ed è proprio quello che succede: l’Inter demolisce sul piano atletico, tattico e tecnico i bianconeri, anche se il risultato dice solo due a zero. É l’inizio di una cavalcata senza fine e per un girone intero l’Inter non conosce sconfitta.

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Nel frattempo, complice anche il non mercato, Christian Eriksen prende le chiavi del centrocampo nerazzurro e non esce più dalle gerarchie di Conte. La ciliegina sulla torta è il gol vittoria su punizione nel derby di Coppa Italia: una perla delle sue che regala la stracittadina ai nerazzurri.

Il secondo banco di prova arriva un mese più tardi. L’Inter ha da poco messo la testa davanti al Milan in classifica – grazie allo stop dei rossoneri contro lo Spezia e la vittoria dei nerazzurri contro la Lazio – ed il calendario offre proprio il Derby di Milano. Con una vittoria, la Beneamata darebbe una spallata agli avversari portandosi a quattro lunghezze di vantaggio sui cugini. Come contro la Juve, il dominio nerazzurro è imbarazzante (salvo i primi due minuti della ripresa in cui Handanovic salva più volte il risultato) ed il tre a zero finale mette in chiaro un concetto ormai già noto: lo Scudetto tornerà nella Milano nerazzurra.

Da lì all’1 maggio nessun avversario esce indenne dalle sfide contro l’Inter e soltanto Spezia Napoli riescono a strappare un punto ai nerazzurri. Il 2 maggio 2021, grazie al pareggio tra Sassuolo ed Atalanta – intanto passata al secondo posto – e con quattro giornate di anticipo, l’Inter targata Antonio Conte si laurea Campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia.