Era la 12° giornata di campionato e l’Inter si trovava a -7 dalla coppia di testa composta dal Napoli (frenato in quel turno dall’1-1 contro l’Hellas Verona) e dal Milan (in un Derby pareggiato 1-1 e che aveva sorriso ai rossoneri per la classifica).
Meno di un mese dopo e all’alba della 16° giornata, i nerazzurri hanno quasi ribaltato la situazione.
Nella 13° giornata post sosta per le Nazionali, l’Inter vince a San Siro contro il Napoli per 3-2, prendendo 3 punti alla squadra di Spalletti e altrettanti al Milan, caduto per la prima volta in campionato contro la Fiorentina 4-3.
-4 dal Napoli che si mantiene anche nella 14° giornata. L’Inter vince a Venezia 0-2, il Napoli batte 4-0 la Lazio, ma i nerazzurri accorciano ancora sul Milan a-1, sconfitto in casa dal Sassuolo 1-3.
E arriviamo all’ultimo colpo di scena avvenuto nel turno infrasettimanale di ieri, valido per la 15° giornata. Vittoria facile dell’Inter sullo Spezia in casa e risposta del Milan che torna ai 3 punti con uno 0-3 al Genoa.
Napoli che frena ancora, fermato sul 2-2 dal Sassuolo. Inter (e anche Milan) che prendono altri due punti ai partenopei e che delineano una classifica che ora dice: Napoli 36, Milan 35, Inter 34.
Una situazione veramente tra le più ottimistiche anche tra il più positivo dei tifosi dell’Inter, con i Campioni in carica capaci di recuperare ben 5 punti al Napoli e 6 al Milan in 3 giornate e rientrare nel treno Scudetto.
L’ultimo tassello è arrivato ieri sera in uno dei due anticipi del mercoledì infrasettimanale. 2-0 netto e senza troppi rischi, contro un Spezia arrivato propositivo a San Siro ma con troppi limiti rispetto ai nerazzurri.
3 punti importanti (anche alla luce del pari del Napoli) e conquistati per quanto contro un avversario tutt’altro che temibile, con 2/3 della difesa titolare indisponibile (de Vrij e Bastoni) e con una generale emergenza nel reparto arretrato con le assenze di Ranocchia, Kolarov e Darmian.
Senza l’inamovibile Barella, sostituito degnamente da Gagiardini autore del gol del vantaggio e senza Dzeko, a cui ha fatto le veci un ottimo Lautaro, marcatore del 2-0 finale su rigore.
Valore del turnover che Inzaghi riesce a sfruttare anche grazie a una rosa almeno numericamente pronta (nonostante in difesa Ranocchia a parte, non c’è un vero back up dei tre titolari).
Il tecnico nerazzurro si è fidato di lasciar fuori due colonne del suo 11 (Barella e Dzeko) e ha creduto nell’impegno di Gagliardini e nel “suo” Correa, non brillantissimo contro lo Spezia ma abbastanza per far rifiatare il bosniaco.
Fiducia anche alla difesa dove col solo Skriniar titolare, gli adattati terzini Dimarco e D’Ambrosio hanno fatto un match attento e concentrato.
Simbolo ovviamente di un gruppo squadra che ormai sembra aver assorbito il nuovo “Comandante” Inzaghi e gli sballottamenti estivi con maturità e lucidità.
L’allenatore dell’Inter ha certamente delle gerarchie, ma anche i cambi effettuati nella partita di ieri possono sottolineare come si cerca di far partecipi un po’ tutti. Dai ritorni di Vidal e Sanchez, a due centrocampisti come Sensi e Vecino che potrebbero essere risorse se non fosse per i continui acciacchi fisici che li condizionano.
Ora la complicata trasferta all’Olimpico contro la Roma dell’ex amatissmo José Mourinho, ma con un’Inter in cui il mese di novembre ha regalato tanto.
Gli ottavi di Champions League, una classifica che si è ristretta e una squadra che per gioco e testa sembra esserci anche quest’anno per lottare fino all’ultimo.