Inter: senza Lukaku, Lautaro dovrà diventare il nuovo leader

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Nuova Inter, nuovo Lautaro. É finita. come nessuno si aspettava, la favola della ‘Lu-La’. Nelle due passate stagioni Lukaku e Lautaro hanno regalato gol e spettacolo, diventando una delle coppie d’attacco più prolifiche dei massimi campionati europei. Ora che il belga ha lasciato Milano, toccherà al Toro prendere in mano le redini dell’attacco. Dopo tre anni di crescita, è ormai pronto a diventare il vero e proprio pioniere della nuova Inter di Simone Inzaghi. A differenza del suo compagno di squadra, il Toro ha deciso di rimanere in nerazzurro, rifiutando anche importanti offerte come quella del Tottenham delle ultime settimane.

Gli anni di Lautaro all’Inter

Il percorso in nerazzurro di Lautaro è iniziato con Spalletti. Il numero 10 nerazzurro ha iniziato giocando vicino ad Icardi e collezionando poco e nulla durante la stagione. Solo 9 gol e un assist in 35 partite. Più ombre che luci quindi. Ma con l’arrivo di Antonio Conte ad Appiano Gentile e soprattutto l’acquisto di Romelu Lukaku, il giocatore ha cambiato faccia. L’intesa con il suo compagno d’attacco è risultata subito vincente (insieme hanno messo a segno 104 gol in due stagioni). Nel primo anno Martinez ha segnato 21 gol, impreziositi da 11 assist. Nel secondo 19 gol e sempre 11 assist, ma con la conquista dello scudetto.

L’intesa con BigRom e il cambio di marcia nella nuova stagione

Con accanto Lukaku, Lautaro è cresciuto molto, trovandosi molto bene nel ruolo di seconda punta accanto al belga. Le sponde del suo compagno di squadra e gli inserimenti giusti per finalizzare delle azioni da manuale, sono servite ad esaltare le qualità tecnico tattiche dell’argentino. Quest’anno c’è stata anche la consacrazione con la vittoria della Copa America, giocata con il numero 9 sulle spalle che pesa un macigno. Le gerarchie potranno cambiare nel corso della nuova stagione, anche perché Dzeko non sarà come Lukaku. Ma Lautaro dovrà adattarsi ai nuovi sistemi di gioco dell’ex ct biancoceleste e dimostrare di valere il tanto richiesto rinnovo che la dirigenza nerazzurra rimanda, ormai, da inizio anno.