Una manciata di ore all’inizio della nuova serie A, e tra le principali incognite c’è spazio per la delusa per eccellenza della stagione appena trascorsa, ovvero l’Inter di Simone Inzaghi.
Dopo avere iniziato con il botto la sessione di mercato estiva, con un mese di giugno che ha visto i nerazzurri come assoluti ed incontrastati padroni della scena, le settimane successive hanno modificato l’aspetto della percezione da parte di addetti ai lavori e soprattutto tifosi interisti in relazione a quello che potrebbe succedere di qui in avanti. Un’inversione di tendenza totale se relazionata alle aspettative che si allegavano al ritorno di Lukaku e a quello che pareva essere l’imminente passaggio successivo, ovvero l’acquisto di Bremer che avrebbe fatto digerire anche il possibile addio di Milan Skriniar. Proprio la mossa di mercato della Juventus, però, ha totalmente scompaginato le carte in tavola per l dirigenza nerazzurra che è stata costretta a vedere le carte dell’avversario smascherando il proprio bluff tramite la richiesta di extra budget alla proprietà rispedita al mittente da Steven Zhang.
Di lì in poi, sostanziale immobilismo in entrata nonostante l’acclarata carenza in difesa per una sostituzione di Ranocchia che non è mai stata regalata ad Inzaghi nonostante le reiterate richieste ad ogni intervista rilasciata dal tecnico. Inoltre resta sempre la minacciosa spada di Damocle di una proposta da parte del Psg nei confronti dello slovacco che possa spingere la proprietà a dare il via libera alla cessione e di conseguenza far sprofondare il progetto tecnico in una sostanziale emergenza.
Un’improvvisazione che in casa Inter si rifugge in maniera netta e vigorosa, ma che non può che riportare alla mente le evoluzioni della passata estate quando l’oggetto dei desideri del club danaroso di turno era Romelu Lukaku. Altra storia, perché Skriniar non ha mai nascosto la propria volontà di restare a vita a Milano, ma a differenza di Big Rom una sua eventuale permanenza dovrebbe essere legata ad un rinnovo di contratto tutto da discutere dopo le settimane del grande gelo in cui il giocatore si è sentito sostanzialmente “accompagnato all’uscita”.
Tra le soluzioni percorribili restano vive le piste Akanji in rotta di collisione con il Borussia Dortmund e quelle più futuribili come Omeragic. Meno attraente la pista della sicurezza legata al profilo di Acerbi, in totale rottura con l’ambiente Lazio ed apprezzato da Inzaghi per i trascorsi comuni, ma non di certo una prima scelta per poter cercare di costruire un progetto duraturo nel tempo.