Inter, pochi innesti per dare l’assalto all’Europa
Dopo lo scudetto, atteso per undici interminabili anni, l’Inter adesso ha voglia di pensare più in grande, provando a tornare protagonista nell’Europa che conta. Le ultime due partecipazioni alla Champions League sono state oggettivamente fallimentari. Figlie, è bene ricordarlo, di una squadra costruita per stare su un solo fronte. Ma anche di una squadra in un certo senso “tradita” dalle sue seconde linee. Fortemente volute da Antonio Conte e incapaci di far fare all’Inter il salto di qualità. O anche solo di sostituire degnamente il pacchetto dei titolari. Se nelle pagelle alla stagione nerazzurra ci sono anche delle sufficienze, è perché la stagione di Vidal e Kolarov è stata ben al di sotto delle aspettative.
Specie quella del cileno, davanti ad Eriksen nelle gerarchie di inizio stagione, ma inadeguato ormai al ruolo di trequartista. Non a certi livelli e a certi ritmi perlomeno. Ed è proprio lì che l’Inter della prossima stagione dovrà contare su qualcosa in più, sulla trequarti. Ed il nome di De Paul, che dopo diverse stagioni importanti all’Udinese sembra pronto a lasciare la Dacia Arena, è quello giusto. Concorrenza permettendo, perché ogni giorno che passa alla corsa all’argentino si iscrive qualcuno: Milan e PSG sembrano le concorrenti più accreditate.
Anche a sinistra c’è un bel vuoto da colmare: Kolarov e Young, come anticipato più volte, sono ai saluti, ad Antonio Conte piace Emerson Palmieri, e Marotta farà di tutto per portarlo all’Inter. I costi non dovrebbero essere proibitivi, anzi, semmai c’è da chiedersi se una fascia sinistra con Perisic ed Emerson Palmieri sia all’altezza della Champions League. Stessa domanda che, visti i nomi che circolano, ossia quelli di Dzeko e Giroud, viene da porsi riguardo al vice Lukaku. Due ottimi attaccanti, ma decisamente in là con gli anni. Il dubbio, in un calcio europeo sempre più veloce e tecnico, è che alla fine si rivelino non all’altezza. Proprio come Kolarov e Vidal. Per l’Europa che conta, o almeno per tornare ad essere competitivi, serve qualcosa di più. Anche se Conte, alla fine della fiera, non sbaglia un colpo.