Inter, Oaktree spaventa: Zhang valuta la cessione?
La situazione finanziaria in casa Inter non dà garanzie: il fondo Oaktree mette pressione e la possibilità di perdere il club per la famiglia Zhang si fa sempre più probabile. Il futuro della presidenza cinese ora è appeso a un filo, riuscirà a salvarsi in corner o assisteremo a un epilogo già visto in Italia?
Immaginate di trionfare e non poter mai raccogliere i frutti del buon lavoro svolto. Immaginate di dover ripartire sempre da zero, di reinventarvi in continuazione per sopravvivere e di trovare soluzioni all’altezza di un club che nel suo dna ha avuto sempre la vittoria. E immaginatevi, infine, di dover lottare costantemente per “arrivare a fine mese”. Ecco, dirigenza e tifosi interisti in questi ultimi anni sono stati abituati a tutto ciò. Hanno vinto sì – anche tanto -, ma le difficoltà finanziarie non sono mai svanite, anzi.
L’inizio ricco, poi la crisi: Zhang-Inter, una presidenza complicata
Diventata proprietaria dell’Inter a giugno 2016, la famiglia Zhang ha investito molto nei primi anni di gestione del club. Poi, però, tutto è cambiato e la situazione si è rovesciata. Dai cospicui investimenti iniziali si è passati al nulla, o meglio, ai prestiti dei fondi che ora hanno in mano il destino dei nerazzurri. Il Covid ha ridotto il supporto finanziario di Suning, la crisi lo ha interrotto del tutto. Passano gli anni e niente è cambiato: l’Inter eccelle sul campo e sprofonda economicamente. Rimane a galla grazie al lavoro impeccabile di una dirigenza esperta, che ha accettato l’autosufficienza sul mercato e ha fatto di questa la sua nota distintiva.
Complimenti a Marotta e Ausilio, la vera mente di questa Inter. È a loro che Steven Zhang deve tutto, l’asso nella manica di un presidente che di patron ha poco, e che i tifosi nerazzurri sperano di salutare il più presto possibile. Vendere per poi comprare è diventato con il tempo il modus operandi di una società che ha fatto della sostenibilità finanziaria il focus principale. Un’esigenza più che semplice linea guida. In questo clima di incertezza la dirigenza nerazzurra non ha mai detto una parola fuori posto e si è ritagliata, a furia di colpi azzeccati, un ruolo chiave. Prima vendere, poi comprare, ritorniamo all’autosufficienza sul mercato di cui parlavamo prima: l’Inter dipende dai colpi messi a segno nelle varie sessioni di mercato. Il bilancio stagionale tiene conto anche di ciò, basti pensare che la doppia cessione di Hakimi e Lukaku nell’estate 2021 ha generato un incasso netto di 180 milioni di euro.
Oaktree ha nelle mani il destino dell’Inter
Il numero uno cinese ha affidato il suo destino nelle mani di Marotta, ma ora il tempo sta davvero per scadere. Il prestito concesso dal fondo americano Oaktree non lascia troppa libertà di azione, con gli interessi i milioni sono aumentati a 385, e l’epilogo sembra essere ormai solo uno. Inizialmente il debito doveva essere saldato entro maggio, ora, però, Zhang potrebbe tornare a respirare ottenendo un rifinanziamento in cambio di ulteriori garanzie e di nuovi soggetti pronti a investire nel club. Se non dovesse riuscire nell’impresa, visto che le azioni del club sono in pegno, il numero uno nerazzurro andrà incontro a una fine ovvia: costretto a rinunciare alla società, l’Inter finirà nelle mani del fondo – come successo ai cugini del Milan con Elliott -.
Non siamo ancora arrivati a questo punto, ma è bene essere pronti a qualsiasi evenienza. La situazione finanziaria dell’Inter non dà garanzie, perdere il futuro club campione d’Italia e vicecampione d’Europa è impensabile per Suning. Tutto dipenderà da Oaktree. Zhang tenta il miracolo, e il tempo scorre.