Non poteva mancare Beppe Marotta al Festival dello Sport di Trento. L’amministratore delegato nerazzurro è intervenuto parlando della situazione societaria dell’Inter, così come degli obiettivi stagionali. Ecco quanto dichiarato.
OBIETTIVO SCUDETTO – “Crediamo nella scudetto numero 20 e faremo di tutto per arrivarci. Se servisse, siamo pronti a intervenire a gennaio e a farci uno o due regali. Vogliamo supportare Inzaghi nella rincorsa della seconda stella, ma senza mai perdere di vista le esigenze di bilancio. Non possiamo spendere, ma si può lavorare di fantasia”.
SITUAZIONE RINNOVI – “Con Sanchez parleremo a tempo debito, ma tra una decina di giorni annunceremo il rinnovo di Lautaro, pietra angolare dell’Inter del futuro che vogliamo assolutamente trattenere. E la prossima settimana ci vedremo pure per Brozovic: anche su questo fronte siamo molto fiduciosi. Mi piacerebbe che Barella diventasse il nostro capitano, la sua crescita sarà riconosciuta da un nuovo, meritato contratto. Ha dimostrato di essere un talento e, da lì, di diventare pure un campione, non tutti ci riescono”.
ADDIO DI LUKAKU – “Non mi sono sentito tradito da Romelu, ma il club viene prima di tutto. Avremmo voluto al suo posto anche Vlahovic assieme a Dzeko: sarebbe stato il massimo, ma non potevamo prenderlo”.
SITUAZIONE SOCIETARIE E TAPPE PER RIPARTIRE – “Abbiamo attraversato delle difficoltà, ma abbiamo rimesso la macchina in carreggiata: i tifosi lo hanno capito e ci sostengono. La nostra competitività è garantita, e non sempre chi più spende più vince. Ci vogliono dipingere come morti, ma siamo vivissimi e non venderemo altri big: l’Inter c’era ieri, c’è oggi e, soprattutto, ci sarà domani. Non è più etico chiedere soldi all’azionista e Suning ne ha profusi molti: per questo va ringraziato. E penso che non sia la strada migliore quella dell’ingresso di un socio di minoranza che aiuti solo nell’immediato. Abbassamento dei costi e valorizzazioni delle risorse saranno le rotte da seguire”.
ADDIO DI CONTE – “Conte era un allenatore cazzuto, esigentissimo, il più vincente che ho mai avuto: il suo addio ci aveva sorpreso, ma la vita va avanti e la sua eredità e i suoi insegnamenti rimangono. Siamo felicissimi, però, di aver scelto Inzaghi che sta già ricalcando il suo stesso percorso: stava firmando con la Lazio, ma l’abbiamo bloccato notte tempo. Rispetto il Napoli che sta facendo un grande percorso, ma le preoccupazioni maggiori te le danno sempre le squadre con una consolidata cultura vincente, quindi Juve e Milan”.