Inter, Marotta a 360°: “La mia Inter migliore, ma per lo Scudetto…”

Inter Marotta

(Photo by Marco Luzzani, Onefootball.com)

L’Amministratore Delegato dell’Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato un’interessante intervista in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, dove il dirigente nerazzurro ha toccato vari temi dell’attualità del club e non solo. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

É un Marotta a tutto tondo quello che parla oggi alla Gazzetta, attraversando tematiche come la lotta per lo Scudetto, il lavoro di Inzaghi, il mercato e il futuro del club dove l’AD nerazzurro prova a dipingere un quadro attuale dell’Inter ma anche del calcio italiano.

Inter Marotta
(Photo by Marco Luzzani, Onefootball.com)

Inter, parla Marotta: “Questa è la mia miglior Inter, ma per lo Scudetto la favorita è la Juve. Lukaku? Lui è il passato. Inzaghi sta facendo un gran lavoro. Siamo un modello di sostenibilità, ma ogni anno bisogna vendere qualcuno”

La delusione per Lukaku e Skriniar

Una situazione come quella di Lukaku non è mica la primo che mi succede in carriera. Un caso analogo? Posso dire di un giocatore che ha finto di voler rinnovare con noi ma in realtà aveva la testa da un’altra parte.

Ho provato un forte sentimento di delusione per come è andata con Skriniar. Quando un giocatore sceglie di non rinnovare, non fa un torto alla dirigenza o al Presidente, ma alla storia e ai valori del club che rappresenta. Ha fatto un torto all’Inter. Avrebbe potuto rinnovare e ci abbiamo provato molte volte, anche inserendo una clausola rescissoria nel contratto. Ma ha sempre rifiutato.

Un’Inter tornata credibile per i grandi giocatori 

Taremi nel mercato di gennaio non credo. Pero come Inter dobbiamo stare attenti ad ogn situazione. Ma voglio dire una cosa. In passato molti giocatori erano non convinti di venire da noi, quest’estate invece abbiamo dovuto dire molti no. L’Inter è tornata credibile. Giocatori come Sommer, Thuram e Pavard hanno scelto di essere qui“.

La favorita è la Juventus?  

Nella mia carriera ho vinto il mio primo scudetto con Antonio Conte alla Juventus, e quella squadra non aveva impegni europei. Per esperienza posso dire che organizzare un’annata solo con il campionato è un grande vantaggio e per questo dico che la favorita al titolo è la Juve“.

Nessuno pensa più a Lukaku 

Lukaku è il passato. Posso assicurare che nessuno all’interno del club pensa più a lui, assolutamente. Poi da uomo di calcio da molti anni queste sono situazioni che devi mettere in conto, come detto non è la prima volta che succede“.

Il valore di Lautaro e l’importanza di essere legati al club

Come club è giusto che l’Inter pensi ai rinnovi dei propri giocatori chiave e questo ha un doppio valore. Rafforzi l’asset in possesso della società ma anche il senso d’appartenenza del calciatore. Se Lautaro vuole rinnovare ed è la stessa cosa che vogliamo noi, allora non ci saranno problemi e si farà tutto con serenità per prolungare la sua esperienza qui. Avere gicoatori come lui è un plus per la squadra. Senza giocatori che ci tengono, manca l’appartenenza. Alcuni di loro rinunciano a squadre più importanti per restare legati al proprio club e questa è una gran cosa“.

Il lavoro di Inzaghi e il connubio gioco e vittorie 

Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro e siamo molto contenti di lui. Lui è arrivato all’Inter dopo la sola esperienza alla Lazio e in questi anni è migliorato tantissimo e puà ancora crescere. Inzaghi ha una proposta di gioco moderna e spettacolare, è bello veder giocare le sue squadre. Ovviamente questo deve andare di pari passo con il vincere e non solo il giocare bene, che da solo non serve a nulla“.

L’occasione Pavard

In estate abbiamo spostato il budget dall’attacco alla difesa perché si è creata l’occasione di andare a prendere Pavard. Lui è un giocatore importante per presente e futuro del club. Ma oltre al ruolo, lui è un giocatore di valore assoluto anche a livello finanziario“.

Inter modello, ma per sopravvivere serve cedere un big all’anno 

L’Inter è oggi un modello per la sostenibilità. Ad oggi non è più possibile che una proprietà debba sempre mettere soldi nel club. In passato gli Zhang lo hanno fatto per 900 milioni di euro. Noi come dirigenza possiamo lavorare tranquilli, sapendo del supporto della proprietà. Ma le cose sono cambiate e in Italia non c’è un club che possa fare a meno di cedere qualcuno d’importante durante l’anno. Questo i tifosi devono capirlo ma devono preoccuparsi di più che il loro club possa avere vita lunga negli anni a venire“.