Inter, lucida e combattiva: il carattere e il gioco per lottare ancora

Inter, lucida e combattiva: il carattere e il gioco per lottare ancora

(photo by Andrea Staccioli, OneFootball.Com)

Doveva essere un match difficile e lo è stato, l’agonismo e la furia della Fiorentina nel primo tempo ha messo in seria difficoltà l’Inter che nella prima frazione non ha visto troppo da lontano il rischio del barcollamento.

Ma il cambio di approccio nella ripresa anche con conseguente e ovvio calo del forsennato ritmo dei Viola, ci restituisce un’Inter che crede in sé stessa e nei suoi punti di forza, che non sbanda e non si scompone di fronte alle difficoltà.

La vittoria 1-3 di Firenze è stata una grande prova di carattere e di mentalità dei nerazzurri, che hanno sofferto tanto nel primo tempo chiudendolo anche in svantaggio, sono apparsi vulnerabili ma anche compatti nella sofferenza di una prima frazione approcciata male.

Contro la Fiorentina, i Campioni d’Italia hanno avuto fiducia nei loro lati forti come una coerenza tattica che non viene mai abbandonata nemmeno quando le cose sembrano non girare, una compattezza difensiva che sta diventando sempre più una costante e un gioco che rispetto al biennio Contiano è forse più rischioso, ma meno imballato e propositivo.

A questo va aggiunta una pare raggiunta consapevolezza e calma mentale che ha permesso ai nerazzurri di assestare un uno-due decisivo a una grande Fiorentina.

La stagione è appena iniziata, permangono delle problematiche. Una su tutte le difficoltà di costruzione bassa, con Brozovic lasciato troppo solo e con Calhanoglu che deve ancora entrare nei meccanismi della sua nuova squadra. Una catena di destra che probabilmente deve appartenere a Dumfries, in pianta stabile e a non al seppur bravo Darmian.

E soprattutto c’è una discussione in attacco, che sì segna ma che con la partenza di Lukaku ha perso in terrore scaturito, velocità e forza e che costringerà i nerazzurri a cambiare la manovra offensiva, visto il cambio quasi totale degli interpreti d’attacco.

In ogni caso, la notizia positiva per i nerazzurri è che lo Scudetto della scorsa stagione ha dato alla squadra sicurezze prima di tutto psicologiche e che forse stanno permettendo al gruppo di Inzaghi di assorbire in modo meno traumatico a una campagna estiva che ha tolto tanto alla squadra.

In campionato 4 vittorie e 1 pari in cinque giornate. Vittorie facili casalinghe con Genoa e Cagliari, più sofferte ma di carattere e gioco quelle a Verona e Firenze, ma comunque coerenti col modo di intendere calcio del nuovo mister (più un 3-1-4-2 che uno stabile 3-5-2 alla Conte).

Unico stop per mancanza di ritmo e cinismo, il pari a Genova con la Samp. Di mezzo il KO in Champions del Real, figlio di una ripresa in calo, ma anche di un primo tempo in cui è mancata solo la concretezza a rete.

Difficile dire quale sia la prospettiva dell’Inter 2021/2022, le cessioni estive hanno colpito duro e non è ancora chiaro quanto abbiano tolto in termini di punti e di andamento prestazionale.

Ma un’Inter sicura di sé, lucida anche in momenti no e capace di uscirne con la certezza delle proprie abilità può comunque costruirsi un nuovo percorso, complesso forse ma che con il carattere giusto non può lasciare rimpianti.