Inter-Juventus 1-0, Inzaghi ha vinto grazie al coraggio
L’Inter ha battuto 1-0 la Juventus nel tanto atteso big match Scudetto andato in scena ieri sera a San Siro. Una vittoria pesante per i nerazzurri che hanno consolidato la vetta della classifica a 57 punti, guadagnando un vantaggio di +4 sui rivali bianconeri e avendo anche una partita da recuperare.
Lo scontro diretto ha sorriso all’Inter. I nerazzurri hanno confermato il loro valore di squadra confermando di avere un organico solido ed efficace, unito a un’idea di calcio e a un’identità di calcio definita. Alla Juve invece non è bastata la buona volontà.
Inter-Juventus 1-0, i nerazzurri vittoriosi per gioco e coraggio. Inzaghi ha accettato il rischio, Allegri no. Bianconeri hanno fatto troppo poco
Nella partita d’andata dello scorso 26 novembre giocata all’Allianz Stadium il risultato era stato 1-1 e figlio di un match per nulla spettacolare, molto bloccato e tenuto in piedi da due fiammate singole avvenute anche a stretto giro, con Lautaro Martinez che aveva risposto quasi immediatamente all’iniziale vantaggio siglato da Dusan Vlahovic.
Ieri sera più che per una questione di punti o di classifica (contava anche per quello ovviamente), Inter–Juventus aveva un peso specifico soprattutto a livello psicologico.
Una delle due principali contender allo Scudetto doveva dimostrare di essere superiore all’altra, di avere voglia di vincerla anche a costo di perderla. Un pareggio non avrebbe fatto male a nessuno, ma avrebbe confermato la mancanza di voler dare un segnale.
E piuttosto chiaramente ieri sera a prendersi questa responsabilità è stata l’Inter. Fin dai primissimi minuti la formazione di Inzaghi ha provato a mettere le cose in chiaro, tentando di dominare la partita con la sua abilità di palleggio e movimenti di gioco ormai estremamente codificati.
Di contro la Juventus che ci si aspettava. Coriacea dietro, serrata con le linee e in attesa della ripartenza migliore per fare male ai nerazzurri. L’elemento di disordine visto nella sfida di ieri è stato proprio questo rischio accettato da parte dell’Inter.
I nerazzurri hanno fatto il loro gioco con una manovra che partiva dalla difesa (anche grazie al contributo di un grande Pavard e di Bastoni, che a Torino non c’erano e si è notato) e soprattutto di una prestazione del trio di mediana interista di alto livello, e che filosoficamente ha tenuto i fili della partita per quasi tutti i 90 minuti.
La squadra di Simone Inzaghi anche piuttosto spavaldamente e anche buttando troppo il cuore oltre l’ostacolo, ha avuto un atteggiamento difensivo moderno. E accettando di scendere a patti con quello che voleva la Juventus e quello che era il piano tattico di Massimiliano Allegri.
Linea difensiva alta, riaggressione immediata nel recupero palla ma anche un aumento esponenziale del pericolo in caso di errore in uscita. E nel primo tempo i nerazzurri hanno rischiato in almeno tre occasioni di farsi infilare dalle ripartenze della Juventus.
Bastoni ferma la corsa di Yildiz sulla lunetta di centrocampo per dire, ma ovviamente la chance più nitida e la mezza e unica potenziale occasione creata dai bianconeri e propiziata dallo strappo di Mckennie a tagliare il centrocampo.
Poi il servizio per Vlahovic, che sbaglia sciaguratamente lo stop in area e si fa riprendere da Pavard.
Una scelta quasi folle e da giocatore di poker che vuole fare all-in quella di Inzaghi, il classico finire nella tana del nemico. Un atteggiamento difensivo che ha favorito la principale arma dei tuoi avversari, che fortunatamente e per problemi loro non hanno creato pressoché nulla.
Ma il punto è questo come detto all’inizio. L’Inter l’ha vinta non perchè è stata squadra migliore o ha un gioco migliore (e infatti ha creato tantissimo ed è quasi ironico che la partita si sia decisa con un’autorete).
Ma perché ci ha messo il coraggio che serviva contro chi non ce l’ha messo per niente e ha fatto troppo poco. Inzaghi ha voluto rischiare contro Allegri, ha voluto puntare le sue fiches sul volersela giocare mettendo in conto anche una beffa al minimo errore.
L’Inter ha rischiato ma il coraggio l’ha premiata, ottenendo molti più vantaggii che danni in una partita che potrebbe indirizzare la stagione.