L’Inter non sta attraversando uno dei suoi migliori periodi, anzi. La squadra di Simone Inzaghi è reduce da un pareggio agguantato in extremis contro il Torino, dopo aver rischiato molto in area di rigore, col penality non concesso ai granata. I nerazzurri, favoriti per la vittoria in Serie A, si stanno leggermente allontanando dal primo posto, obiettivo stagionale. La corsa scudetto si complica, ed è giunto anche il momento di guardarsi negli occhi e dire cosa non va. Durante l’ultima sessione di allenamento, Simone Inzaghi ha deciso di parlare alla squadra per fare il punto della situazione in maniera schietta. I toni questa volta erano più alti, diretti e senza tanti giri di parole, come racconta la Gazzetta dello Sport. Al discorso di squadra non era presente Vidal, a casa per causa di una febbre. Il cileno avrebbe fatto andare su tutte le furie dopo la sua ultima intervista; ritenuta fuori luogo.
Mai come in questo periodo serviva un confronto “faccia a faccia” in casa Inter. È avvenuto ieri, alla fine del classico allenamento ad Appiano Gentile; presenti c’erano anche Beppe Marotta e Piero Ausilio. La lunga chiacchierata “a toni alti”, è servita tanto per fare il punto della situazione e chiarire cosa va e cosa non va, per ripartire carichi in vista della corsa scudetto. La richiesta di Inzaghi è stata una, semplice ed efficace: basta alibi, ogni giocatore si deve prendere le sue responsabilità. Si è parlato anche delle possibili cause della crisi delle ultime uscite, forse dovute a stanchezza fisica e mentale. Inzaghi parla alla squadra per ripartire più motivati di prima in vista delle ultime nove partite che decideranno lo scudetto.
Non è piaciuta affatto alla società nerazzurra l’ultima intervista di Arturo Vidal al portale sudamericano Tnt. Il cileno ha fatto pubblicamente dichiarazioni d’amore verso il Flamengo, dimostrando poca professionalità e attaccamento all’Inter, sua attuale casa. Le parole hanno stonato tanto al club, che vede in Vidal solo un lontano parente del “guerriero” che dovrebbe essere il suo soprannome. Ieri il centrocampista non era presente alla “strigliata di squadra” per colpa di una febbre.