Inter, il Benfica 6 mesi dopo: i portoghesi sono cambiati?

Inter Benfica

(Photo by Patricia De Melo Moreira, Onefootball.com)

Stasera alle 21:00 l’Inter affronta il Benfica a San Siro nel match del Gruppo D valido per la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. I nerazzurri ritrovano la squadra portoghese a 6 mesi di distanza dai quarti di finale della scorsa edizione. 

Non un dentro fuori ma stasera è di certo una partita molto importante per l’Inter, che dopo il pareggio sul campo della Real Sociedad nella gara d’esordio del girone ospita al Meazza il Benfica.

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(Photo by Patricia De Melo Moreira, Onefootball.com)

Inter-Benfica, ci si rivede 6 mesi dopo: venduto Gonçalo Ramos, ma la squadra di Schmidt non ha perso efficacia. Il nuovo leader è Di Maria

I lusitani sono stati la pescata della Pot 1 dell’Inter al sorteggio dei gironi, un abbinamento che ha evitato agli uomini di Inzaghi l’incrocio con qualche super big ma ha fatto ritrovare ai nerazzurri un avversario affrontato di recente e per nulla comodo.

Il duello più recente è ovviamente quello dei quarti di finale della scorsa Champions, dove a passare il turno fu l’Inter con un complessivo di 5-3 tra le due sfide. Con i nerazzurri che vinsero 0-2 a Lisbona (Barella e Lukaku) e poi si fecero bastare uno spettacolare 3-3 per approdare in semifinale con le firme ancora di Barella, Lautaro e Correa.

Sei mesi dopo è ancora InterBenfica, questa volta in una fase del torneo meno calda come quella della fase a gironi ma ugualmente importante. In questo lasso di tempo il Benfica ha mantenuto gran parte dell’ossatura della scorsa stagione, per quanto ci siano stati anche grossi cambiamenti nella formazione delle Aquile.

La guida tecnica è rimasta la medesima con il tedesco Roger Schmidt che dopo aver conquistato il campionato portoghese è rimasto alla guida del Benfica. Uguaale anche il modulo di gioco con un 4-2-3-1 molto classico in impostazione ma moderno nell’approccio.

La novità più di peso al Benfica è stata la cessione in prestito con obbligo di riscatto di Gonçalo Ramos, venduto al Paris Saint-Germain per 80 milioni di euro. Hanno detto addio anche il terzino sinistro Grimaldo (passato a zero al Bayer Leverkusen) e il portiere Vlachodimos, trasferitosi al Nottingham Forest.

Addii importanti ma anche ingressi importanti col Benfica che si è aggiudicato il centrocampista turco Kocku dal Feyenoord, l’ex attaccante della Fiorentina Arthur Cabral, il portiere ex Shakhtar Trubin (cercato anche dall’Inter in estate) e soprattutto il ritorno di Angel Di Maria, prelevato a zero dalla Juventus.

Nelle 9 partite giocate finora in stagione (7 di campionato, 1 di Champions League e la Supercoppa di Portogallo vinta contro il Porto), la squadra di Schmidt ha ottenuto 7 vittorie e 2 sconfitte.

Il nuovo 11 tipo è composto da Soares in porta, difesa con Bah, Antonio Silva, Otamendi e il duttile Aurnes reinventato terzino sinistro. La nuova mediana vede il classe 2004 Joao Neves assieme a Kocku, mentre la trequarti è composta da Di Maria, Rafa Silva e Joao Mario a supporto di Musa o Cabral, che in questo inizio di stagione si sono ampiamente divisi il ruolo.

L’arma principale dalla panchina è sicuramente rappresentata da David Neres, titolare come ala destra nelle ultime due partite al posto di Di Maria (con Joao Mario spostato a sinistra) e al posto dell’ex Inter.

Al netto di alcuni cambi di formazione, con Aurnes che ha preso il posto di Grimaldo (fondalmentale giocatore come regista difensivo e di spinta), una mediana che ha cambiato interpreti e un attacco orfano di Ramos ma che ha ritrovato Di Maria, il Benfica non ha modificato il proprio credo tattico e la propria efficacia offensiva.

Una squadra rapida e tecnica, capace tramite un fine e dialogato possesso palla fatto di triangolazioni e combinazioni di scardinare le difese avversarie. 19 i gol fatti finora in tutte le competizioni, con Di Maria che risulta capocannoniere con 6 reti, seguito da Musa con 4 e Rafa Silva con 3.

Solo una volta Le Aquile sono rimaste a secco di reti nel primo match di Champions, perso 0-2 contro il Salisburgo.

Una squadra offensiva ed europea nel senso più nobile e calcistico del termine, che però potrebbe concedere all’Inter molto in difesa. Le individualità nel reparto arretrato sono inferiori rispetto al talento in avanti, e a San Siro mancherà anche l’elemento migliore: il classe 2003 Antonio Silva assente per squalifica.

In 9 partite stagionali la difesa del Benfica ha concesso 11 reti in tutte le competizioni e solo per 4 volte è uscito dal campo con un clean sheet.