Inter, i creditori fanno causa a Zhang: udienza ad Hong Kong
Si apre un nuovo, ennesimo, capitolo del processo nei confronti dell’attuale presidente dell‘Inter Steven Zhang. I legali del numero uno nerazzurro sono infatti chiamati a tornare nelle ule del Tribunale di Hong Kong per una nuova udienza legata alla causa mossa dalla China Construction Bank. Suddetta udienza si terrà nello stesso Tribunale che ha precedentemente condannato Zhang al pagamento di 300 milioni per un prestito non saldato. L’udienza era prevista per il 10 luglio ma è stata rimandata al 21 agosto. Tale nuova udienza si è resa necessaria in quanto in quella prevista per il 24 aprile né Zhang né i suoi legali presenziaronoin Tribunale.
Inter, i motivi dietro l’udienza di Zhang ad Hong Kong
Tale nuova udienza si è resa necessaria in quanto in quella prevista per il 24 aprile né Zhang né i suoi legali presenziarono in Tribunale. In base alla prima richiesta di giudizio, il presidente dell’Inter verrà interrogato oralmente davanti ad un giudice per quello che viene chiamato “Debtor examination”. Esame del debitore. Ossia gli verrà chiesto se ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza con cui è stato obbligato a ripagare gli oltre 300 milioni. Inoltre, come riportato da Calcio e Finanza, Zhang dovrà anche “produrre qualsiasi libro o documento in suo possesso” relativo ai suoi beni e alle sue passività.
Sottoponendosi a questo interrogatorio e rispondendo a tutte le domande “poste correttamente e abbastanza pertinenti” aiuterà ad accertare quali debiti gli sono dovuti e quali beni gli appartengono. In modo che possano essere utilizzati per soddisfare la sentenza di Hong Kong e il debito che ha nei confronti della China Construction Bank.
Suddetto esame del debitore riguarderà
- Attività, passività, entrate e spese di Zhang, cessioni di attività e trasferimenti di attività da parte di Zhang.
- I suoi affari: i suoi mezzi per soddisfare la sentenza di Hong Kong.
- E se Zhang ha strutturato in modo improprio i suoi beni e il suo rapporto con l’Inter per evitare il pagamento del debito.
In base ai precedenti citati dai creditori c’è il rischio di carcere fino a tre mesi. Tuttavia l’eventuale pena può essere trasformata in pena pecuniaria.