Inter, Conte ha trovato la (s)quadra: ora deve tirare fuori i…dettagli
“A questi livelli i dettagli spostano spesso e volentieri il risultato“. Per tutta la prima parte di stagione dell’Inter questo è stato il leitmotiv di Antonio Conte, sommerso di critiche per l’eliminazione dalla Champions League ed un cammino altalenante in Serie A.
Tuttavia, analizzando le prestazioni di quell’Inter, emerge chiaramente una discrepanza con i risultati (non) portati a casa, soprattutto in Europa, dove i nerazzurri hanno chiuso all’ultimo posto un girone alla portata. Tanti, troppi gli errori individuali che hanno caratterizzato il percorso: dalle follie di Arturo Vidal – contro Borussia M’Gladbach e Real Madrid – ai clamorosi errori sotto porta di Lautaro Martinez, come quello in Ucraina.
A poco più di un mese dalla delusione, Conte è riuscito a dare finalmente una quadra alla sua squadra. L’Inter – nonostante qualche passo falso – è ormai consapevole della sua forza e scende in campo con la sicurezza di portare a casa il risultato. Esattamente come nel finale della scorsa stagione, quando dalla penultima di campionato alla finale di Europa League, il tecnico salentino ha mandato in campo – almeno dal primo minuto – sempre gli stessi ed i risultati gli hanno dato ragione.
La doppia sfida in Coppa Italia contro la Juventus, però, ha riaffiorato cattivi ricordi alle menti nerazzurre. Il campo ha dato un verdetto sfavorevole alla Beneamata, nonostante le due partite siano state giocate alla pari con i campioni d’Italia. Ed il risultato è stato, ancora una volta, influenzato da errori dei nerazzurri: dal fallo di Ashley Young su Cuadrado con il pallone già in curva all’incomprensione tra Handanovic e Bastoni che hanno spalancato la porta a Cristiano Ronaldo e consegnato, di fatto, la finale alla Juventus.
Si ritorna, dunque, al punto di partenza: la cura dei dettagli, le giocate dei singoli, che nelle altre squadre determinano in positivo, mentre nell’Inter in negativo. L’assenza degli impegni infrasettimanali, in tal ottica, può giovare a Conte. Lavorare per un’intera settimana – o quasi – consentirà al tecnico di martellare i suoi per raggiungere quella perfezione che, ad oggi, è stata solo sfiorata.